Stop circolazione auto: Euro 7, cambia tutto di nuovo I Rinvio, dubbi e confusione per chi guida
Salvaguardia dell’ambiente e mobilità sono un tema all’ordine del giorno, ma confonde l’ultima scelta presa dall’Unione Europea.
Sul tema dell’impatto ambientale delle auto, l’Unione Europea sta intensificando da diverso tempo le proprie decisioni con un chiaro obiettivo: ridurre l’inquinamento nel vecchio continente, un tema sul quale potremmo essere purtroppo in terribile ritardo a giudicare dai dati pubblicati praticamente ovunque. E l’Italia, sotto questo aspetto, è tra le nazioni messe peggio.
Non è un caso se l’Europa è intervenuta richiamando il nostro paese ad azioni decise, anche se impopolari. Basta pensare alle scelte recentemente prese dalla regione Piemonte, ma anche dal comune di Genova, e all’intenzione annunciata dall’amministrazione di Milano di vietare la circolazione a determinate categorie di veicoli. Nel mirino dell’Unione Europea ci sono soprattutto le auto che inquinano di più.
E ora, arriva una nuova scelta che però sembra un controsenso: il rinvio degli Euro 7, che dovevano entrare in vigore nel 2025 e saranno invece rimandati.
Rinviata di nuovo l’introduzione degli Euro 7: ecco a quando è stata spostata e perché
329 voti favorevoli, 230 contrari e 41 astenuti: è questo il bilancio della scelta presa dal Parlamento Europeo a proposito dell’entrata in vigore degli Euro 7, che inizialmente prevista per il 2025. Tra le nazioni che hanno sostenuto la scelta anche l’Italia, mentre tra i contrari si possono citare Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca.
E così, invece di una scelta dura, si è optato per una sorta di compromesso tra le richieste della Commissione Europea e la posizione di molti degli stati membri dell’Europa, che chiedevano di posticipare l’entrata in vigore di questa nuova normativa.
Euro 7 in linea con l’Euro 6: la motivazione alla base del rinvio
Dal 2025 si passa al 2027 per quanto riguarda le auto, mentre per gli autocarri la nuova data posticipata è attualmente fissata al 2029. Oltre al posticipo della data, nel nuovo testo si accoglie la richiesta dei paesi membri di riduzioni e limiti meno stringenti sotto il tema delle emissioni ambientali, alleggerendo la normativa, perché si ritiene che il rapporto tra investimenti necessari per questo cambio di passo sia sbilanciato rispetto ai benefici ambientali.
Ora non resta che vedere come si pronuncerà la Commissione Europea in merito a questa scelta, ma non c’è dubbio che possa non aver gradito la scelta del Parlamento, che va contro quanto fatto finora.