Graffi, non hai bisogno di pasta abrasiva: usa quello che trovi nella tua cucina | Il risultato è persino migliore
I graffi da parcheggio sono uno dei peggiori smacchi estetici che può subire la carrozzeria. La soluzione però è molto più a portata di mano di quel che sembra.
Quando siamo alle prese con gli inestetismi della carrozzeria non è mai semplice approcciare il problema. Più che altro sembra piuttosto difficile trovare una soluzione degna a questo problema eliminandolo una volta per tutte.
Motivo per cui molti di noi gettano la spugna e preferiscono fare una puntatina dal carrozziere per vedere di sistemare la cosa. Il che comporta sempre spese notevoli, anche se si tratta solo di pochi graffi.
Talvolta metterli a posto è una questione di necessità. Nel momento in cui dovessimo decidere di vendere il veicolo, soprattutto quando ancora non supera i 10 anni di età, presentare un’auto piena di graffi e rigate di certo non è un bel biglietto da visita. A volte infatti il valore del mezzo potrebbe precipitare a picco.
Quel che conta è il colpo d’occhio
Eppure come è possibile che due graffi possano determinare il prezzo della nostra auto che sarebbe perfetta se solo non ci fossero loro a rovinare tutto? Se ci pensate, quando diamo un occhio ai vari annunci sulle piattaforme di marketplace, quello che salta subito all’occhio è l’aspetto estetico del veicolo. Ed è la prima cosa che qualsiasi valutatore ci chiederà nel momento di vendere.
L’auto può essere meccanicamente perfetta, aver eseguito tutti i tagliandi in casa madre, montare pneumatici nuovi e distribuzione appena rifatta. Ma se ci sono i graffi qualsiasi acquirente, concessionario o privato che sia, si appiglierà a quel minimo difetto estetico per deprezzare e di molto il valore della vostra auto. E quindi come fare? Se escludiamo il carrozziere, che fa sfumare tutto il margine desiderato, ci rimangono i sistemi casalinghi.
Carta stagnola e aceto, lo sapevi?
Il fai da te è spesso vincente in queste occasioni, purché si tratti di graffi non troppo profondi. Molti di noi conosceranno già il metodo della pasta abrasiva. Diciamo che in linea di massima funziona, ma ne abbiamo anche un altro a disposizione davvero sorprendente. Si tratta di un trucco che consente di ottenere risultati addirittura migliori rispetto alla pasta abrasiva. Basta andare in cucina e procacciarsi due semplici prodotti che tutti abbiamo: la carta stagnola e l’aceto.
Per prima cosa occorre pulire l’area graffiata con acqua e sapone neutro per rimuovere lo sporco. Quindi risciacquare e asciugare con un panno o un asciugamano pulito. A questo punto usare un pezzo di carta stagnola abbastanza grande da coprire l’area graffiata, immergerlo nell’aceto bianco ed esercitare una leggera pressione sulla zona con movimenti circolari. Il risultato è garantito per un motivo di ordine chimico-fisico: gli ioni di alluminio che si formano nella reazione sono solubili nell’aceto e si disperdono nel liquido aiutandolo a riparare il graffio. Allo stesso tempo l’azione leggermente abrasiva fa il resto. Provare prima su una piccola superficie per verificare il risultato.