Gessetti sulle ruote, stai ben attento a questa pratica usata dagli agenti | Il loro è un metodo infallibile
Si tratta di uno di quei trucchetti che passano inosservati: nessuno lo conosce ma un semplice segno sulla ruota può offrire ai vigili un dettaglio prezioso.
Uno degli aspetti più detestabili della vita di un automobilista moderno è l’annosa ricerca di un parcheggio. Nelle grandi città, come in quelle piccole, dove i centri storici sono diventati praticamente inespugnabili, trovare un parcheggio è una vera missione impossibile.
Allora si inizia tipicamente a girare in tondo come delle trottole per le solite quattro vie, in modo da prendere prontamente il posto di un altro non appena vediamo una freccia sbucare dalle macchine allineate in fila.
Che vitaccia quella dell’automobilista, e che degrado quando siamo costretti a perdere anche mezz’ora girando in lungo e in largo per cercare di trovare un parcheggio che sia degno di questo nome.
Parcheggi, il tallone d’Achille delle nostre città
La strutturale carenza di posti auto ha spinto molti di noi a tentare il tutto e per tutto svariate volte. Così ci siamo inventati ogni genere di parcheggio per così dire creativo. Dalla sosta in doppia fila – un evergreen delle strade italiane – al parcheggio sopra le strisce o sopra i marciapiedi, con due o con tutte e quattro le ruote, a seconda della variante che più ci aggrada.
Questa nostra sorta di debole per il parcheggio selvaggio ha promosso la sosta in divieto nella top 3 delle violazioni più diffuse in assoluto nel nostro Paese. Come detto, a nostra discolpa potremmo dire che anche l’infrastruttura stradale ci mette del suo, con una quantità di auto che supera di gran lunga la capacità delle aree dedicate ai parcheggi.
Il trucco del gessetto, occhio alle ruote
Questo è uno dei motivi per cui nella maggior parte delle città si trovano praticamente solo strisce blu a pagamento non appena ci si addentra qualche chilometro verso il centro. Se proprio siamo fortunati, quello che possiamo sperare è trovare uno di quei parcheggi liberi dove è però necessario mettere il disco orario. La dinamica però per eludere i controlli la conosciamo bene: i furbetti cercano di evitare le multe per divieto di sosta spostando in continuazione la lancetta del disco orario in modo da aggiornare l’ora di arrivo. Gli agenti di polizia però non sono fessi, e conoscono bene questo stratagemma. Così, per evitare inganni, hanno inventato un trucco: marcano le gomme delle auto con segni bianchi lasciati dal gesso per comprovare se l’auto viene lasciata ferma troppe ore. Solo con questa prova in mano possono elevare multe per l’uso scorretto del disco orario, dimostrando che il veicolo non è stato spostato di una virgola risultando quindi in violazione dell’uso del .