Autovelox, nuova regola, non si può sfuggire I Disperazione tra gli automobilisti
Farti annullare la multa dell’autovelox non è per nulla facile, e lo sarà ancora meno d’ora in poi: ecco cosa ha detto il giudice.
Con il nuovo Codice della strada, che entrerà in vigore tra poco e che darà un’ulteriore stretta a regole, controlli e sanzioni, sarà ancora più facile prendere una multa per eccesso di velocità, uno dei reati più commessi nel nostro paese. E ad aiutare le Forze dell’ordine ci sono gli autovelox, dispositivi in grado di rilevare la velocità di un veicolo, e sanzionarlo quando la velocità è troppo alta.
Quando riceviamo una multa per eccesso di velocità rilevato da un autovelox, però, non sempre dobbiamo disperare: in alcuni casi, infatti, questa può essere illegale. Per esempio, se il dispositivo non è segnalato da un cartello qualche chilometri prima delle telecamere, o se non è stato omologato secondo le normative in vigore, si può fare ricorso e farsi rimborsare.
C’è poi un altro caso: alcuni autovelox, infatti, sono gestiti da società private, e un’automobilista sarda ha provato a farsi annullare la multa dando questa motivazione. Scopriamo insieme come è finita e come si è pronunciata la Cassazione italiana a questo proposito.
Anche in questo caso l’autovelox e regolare, e devi comunque pagare la multa
Anche se l’autovelox è gestito e dato in appalto a ditte private, questo non è un motivo sufficiente per contestare la multa e farla annullare. È una sentenza della Cassazione, che dà la brutta notizia a decine di automobilisti che speravano di non pagare la sanzione per questo motivo.
All’interno di questa, infatti, si legge che “la validità della costituzione del rapporto tra ente locale e privato non ha nessuna incidenza sull’accertamento dei presupposti di fatto dell’accertamento eseguito tramite gli apparecchi a noleggio”.
Il caso di Oristano: ecco la sentenza della Cassazione sugli autovelox
Il caso è nato in Sardegna, dove un’automobilista che è stata multata ha tentato di fare ricorso contro la sanzione. La sua legale ha sostenuto che essa sia valida soltanto se i dispositivi sono gestiti da organi di polizia stradale, e che la corresponsione di una percentuale degli introiti non sia costituzionale.
Un tentativo andato però a vuoto, perché la Cassazione si è espressa contro il tentativo di ricorso, sottolineando la validità delle multe anche se fatte da autovelox presi a noleggio da aziende private. E ora l’automobilista sarda dovrà pagare non solo la multa, ma anche le spese legali.