Stellantis: crash test rivela un segreto orribile | Sullo stesso modello muori o sopravvivi a seconda di un solo fattore, e non è la fortuna
I crash test sono da sempre prove fondamentali per verificare l’affidabilità di un veicolo. In questo caso il risultato è sconcertante.
Tutti vorremmo viaggiare su auto sicure. Ci piacerebbe poter credere quantomeno che in caso di incidente la nostra vettura sia effettivamente in grado di proteggerci da collisioni potenzialmente mortali.
Ragion per cui molti di noi, all’ora di scegliere un nuovo veicolo, oltre al fattore prezzo prendono sempre più spesso in considerazione anche quello sicurezza. Per sapere quanto sono sicure le nostre auto esiste un ente internazionale indipendente di nome Euro NCAP, il quale si occupa di testare i veicoli attraverso gli standard europei.
Questo ente assegna un numero di stelle da 1 a 5 ai modelli che sfascia appositamente nei crash test, così da offrire agli automobilisti una visione chiara di quello che stanno per acquistare. Le sorprese ogni anno non mancano, ma solo per citare alcuni dei marchi più noti, possiamo dire che in generale su una varietà notevole di modelli, i brand più sicuri si stanno rivelando Lexus e NIO.
I nuovi requisiti per le 5 stelle
Peraltro proprio quest’anno il protocollo è stato aggiornato per includere nuovi sistemi di sicurezza, come il rilevamento della presenza di bambini, specifiche tecniche per situazioni ad alto rischio, come l’immersione del veicolo e altre tecnologie che rilevano la presenza di motociclisti e altri utenti vulnerabili per strada. Per ottenere le cinque stelle di Euro NCAP i produttori dovranno d’ora in avanti soddisfare questi requisiti minimi.
I crash test eseguiti sui vari modelli mirano a verificare la capacità di un veicolo di proteggere gli occupanti in caso di collisione e di prevenire o ridurre al minimo gli esiti di un incidente. Ecco perché vediamo quegli orribili test fatti sui manichini da alcuni dei quali vengono fuori dati che sarebbe meglio evitare di raccontare. Prendiamo il caso di due modelli omologhi venduti da Stellantis in due Paesi del Sud America: uno è il Peugeot Partner Patagónica, acquistabile in Argentina, e l’altro il Peugeot Rifter, venduto in Cile.
Cosa succede allo stesso modello Stellantis venduto in due Paesi diversi?
Sono in sostanza la stessa auto, ma un fattore distingue le due versioni praticamente identiche, ma con nomi diversi. Cioè che nella collisione tra i due veicoli gli occupanti di uno muoiono e invece quelli dell’altro sopravvivono. Come mai? Il mistero è presto spiegato. La Peugeot Partner Patagónica è prodotta in Argentina e offre come dotazione solo due airbag frontali e il controllo elettronico della stabilità.
Mentre il Peugeot Rifter è prodotto in Europa e offre di serie 6 airbag e l’ESC. L’incidente simulato è avvenuto a 56 km/h, velocità alla quale la protezione offerta dal Rifter al conducente è risultata buona alla testa e al collo e adeguata al torace, mentre per il conducente del Partner Patagonica è stata molto “scarsa” al torace e al collo e addirittura definita “marginale” alla testa, tanto da provocare lesioni potenzialmente letali. L’accusa mossa a Stellantis è mettere in commercio un progetto vecchio di decenni, con bassissimi standard di sicurezza, cosa giudicata “assolutamente inaccettabile”.