Autovelox: il trucco per riconoscere un’auto civetta | Stai attento a questi indizi, sono sempre gli stessi
Le multe per eccesso di velocità sono spesso al centro del dibattito tra gli automobilisti. Tra autovelox fissi e mobili ce ne sono poi altri che rasentano il limite della legalità: quelli nascosti nelle auto civetta.
Il nostro è il Paese degli autovelox, non dei balocchi. Come appellativo sembrerebbe proprio azzeccato, dal momento che stando a una ricerca condotta in tutta Europa e riportata su AutoBild, l’Italia si piazza al primo posto per numero di installazioni.
Almeno in questo vantiamo un bel primato: si contano infatti circa 11.000 apparecchi di rilevazione della velocità – fissi si intende – senza ovviamente considerare tutte le postazioni temporanee per le quali non occorre nemmeno il decreto prefettizio.
Quindi molto più snelle, veloci da montare e smontare, e soprattutto micidiali. È proprio da questo genere di autovelox che le amministrazioni locali riescono a racimolare i gruzzoletti più succosi. Uno dei motivi è la loro imprevedibilità.
Sempre la solita storia: vanno segnalati!
Spesso non segnalate adeguatamente, queste postazioni colgono l’automobilista di sorpresa, nonostante sulla strada possa incontrare qualche cartello che indica la presenza sporadica di controlli da parte delle forze dell’ordine. Insomma, la storia è conosciuta. Spesso gli apparecchi mobili si trovano a margine della strada, se questa è extraurbana e se presenta le caratteristiche per poter ospitare un rilevatore di velocità, come la banchina di almeno 1 metro.
In altre circostanze però, quando le condizioni della strada non lo permettono, o quando l’intento è proprio quello di nascondere l’apparecchio per intercettare quante più violazioni possibile, gli autovelox vengono nascosti all’interno di un’auto civetta e prendono il nome di Scout Speed. Detto ciò, ci sono due cose da aggiungere, una buona e una cattiva. La buona è che per il CdS tutte le postazioni di controllo (fisse o mobili) devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, il che è garantito dall’impiego di cartelli o di dispositivi luminosi.
Gli indizi
Quindi la Cassazione ci dice che in tutti i casi in cui non si rispettano queste misure, la multa è nulla. La cattiva notizia è che spesso questi avvisi sono presenti ma nessuno ci presta attenzione perché sono ripetuti più volte e non si intravede mai nessun dispositivo fisso all’orizzonte. In questo caso purtroppo la multa potrebbe essere giudicata valida. Ma allora come fare a riconoscere se stiamo per superare un’auto civetta? Alcuni segnali sono inequivocabili.
Innanzitutto stare ben attenti alla posizione a margine della carreggiata. Le auto civetta non hanno nessun tipo di tratto distintivo che le contraddiatingua dalle normali auto, almeno all’apparenza. Infatti potremo apprezzare qualche piccolo segno di riconoscimento, come la lunga antenna al posto di una semplice antenna “a pinna” oggi in dotazione. Altro indizio: se osservate un’auto parcheggiata sul ciglio di una strada che stranamente non segnala la sua posizione, dovreste insospettirvi. Di solito potrebbe avere il lunotto posteriore e i vetri oscurati. Ovviamente se si nota un dispositivo ingombrante sul cruscotto o sui finestrini laterali, potrebbe trattarsi di un radar mobile, il che confermerebbe subito i sospetti.