Codice della strada: la norma sconosciuta | Si rischia fino a 18 anni di reclusione per questa imprudenza, la commetti spesso
Nessuno parla mai di questa infrazione gravissima al CdS nonostante sia molto frequente, soprattutto in città
Avete presente il nuovo Codice della Strada con tutte le novità proposte nel pacchetto di leggi già approvato dal Consiglio dei Ministri? Bene, pronti-partenza-via! Perché a brevissimo quelle proposte di modifica diventeranno effettive al 100%.
Quando? Si vocifera, ma è ben più di un semplice rumor, che la riforma entrerà in vigore già a partire dalla fine del 2023. Come potete immaginare dunque non manca molto alla rivoluzione tanto attesa dal Ministero dei Trasporti e dal Governo stesso.
A lungo si è parlato – anche fin troppo – delle principali novità introdotte da Matteo Salvini. Quello che dovremo di base tener presente è che, dato l’elevato numero di “fenomeni” alla guida, le misure più restrittive sembrano al momento offrire l’unica via d’uscita per imporre una guida più attenta e responsabile. Solo questo, non si sta chiedendo altro.
Violazioni gravi, a volte ‘inevitabili’
Ancora troppi sono gli automobilisti che infrangono sistematicamente il Codice della Strada, chi per eccesso di velocità, chi guidando sbronzo, molti altri per utilizzare questi maledetti smartphone anche in macchina. A tal riguardo bisogna purtroppo ammettere che l’intrusività di tali apparecchi nella nostra vita ha distorto completamente le priorità.
Facile puntare il dito contro chi si distrae al volante guardando un telefono, e noi tutti siamo i primi a sapere che non si dovrebbe fare. Ma pensate a quante volte arriva una chiamata urgente da un nostro familiare o quella di un cliente che proprio in quel momento vuole chiudere un affare con noi. Inevitabilmente, in entrambi i casi, tutto passa in secondo piano. Chi però ci tiene alla sua vita, a quella degli altri e alla patente, farebbe bene a cambiare sistema.
Nessuno parla mai di questa infrazione
Purtroppo le infrazioni gravi e pericolose non riguardano solo chi supera i limiti, chi guida in stato di ebbrezza o chi usa il cellulare. Ci sono altre violazioni altrettanto gravi sulle quali il ministro non si è espresso con toni duri, ma ha taciuto. Come tutti sanno – soprattutto chi è solito vivere la città da pedone – una delle infrazioni più pericolose per chi attraversa sono le auto che non si fermano nemmeno davanti alle strisce pedonali. Spesso infatti capita che siano i pedoni a dover aspettare l’auto passare. Una situazione davvero penosa.
Per tutti coloro che sono abituati a guardare il pedone con disprezzo, è bene ricordare che al contrario, è proprio lui ad avere la priorità sulle strisce. Peraltro ce l’ha anche fuori dalle strisce, purché queste siano distanti almeno 100 metri dal luogo di attraversamento. Quindi occhio, perché i conducenti che non lasciano attraversare i pedoni concedendo loro il loro diritto di precedenza, stanno violando l’articolo 191 del CdS. Se si viene colti in flagranza di reato si rischia una multa da 163 a 652 euro. Ma la situazione potrebbe degenerare alla grande in caso l’infrazione sia causa di lesioni o addirittura della morte del pedone. Nel primo caso scatta il risarcimento ai sensi dell’articolo 2054 del Codice Civile, nel secondo invece, potrebbe scattare l’accusa di omicidio stradale, il che configura reato penale per il quale si prevedono fino a 18 anni di reclusione e ovviamente il ritiro della patente.