Auto del futuro, due brand top hanno un piano di investimento su miniere per batterie: siamo alla svolta?
Molti si chiedono come proseguirà l’affare tra le due case automobilistiche e una società mineraria. E ci sono novità.
Il piano era stato annunciato a giugno e sembrava essere la rivoluzione per il mercato delle auto elettriche. Infatti, due grandi case automobilistiche hanno iniziato una collaborazione con il gruppo minerario Glencore, che opera in Brasile.
L’idea era semplice: acquistare due miniere di materie prime con cui fare fronte alla richiesta di materie prime per le batterie della proprie automobili elettriche. La trattativa è durata settimane, e ora sembra essere arrivata una risposta: questo investimento potrà continuare oppure no?
Ecco cosa è successo tra queste due case automobilistiche e Glencore e quali potrebbero essere, ora, le conseguenze.
Miniere in Brasile, ecco come prosegue l’affare
Ad annunciare l’intenzione di acquisire due miniere erano stato Stellantis e Volkswagen. Le due aziende, la prima con sede nei Paesi Bassi e la seconda in Germania, avevano dichiarato di aver intenzione di acquisire una miniera di solfuro di nichel e una di rame. Il valore, secondo le indiscrezioni, era di un miliardo di dollari. L’accordo era fatto con il gruppo minerario Glencore e la società finanziaria, ACG.
Secondo quanto dichiarato, il patto era che Volkswagen mettesse un pagamento anticipato di 100 milioni di dollari grazie all’affiliata PowerCo, mentre Stellantis e Glencore avrebbero messo una somma simile. I fondi rimanenti sarebbero invece stato raccolti dalla società finanziaria ACG: si parla di circa 600 milioni di dollari rimanenti. Ma come è proseguito questo accordo dal valore economico così ingente?
Stellantis, Volkswagen, Glencore e ACG: come è finito l’accordo per le miniere in Brasile?
A riportare notizie sull’accordo tra le quattro società è ACG, che ha comunicato che nonostante gli sforzi delle aziende non “è stato possibile concordare alcuna revisione dell’accordo di acquisizione”. Niente da fare, quindi, e il contratto esistente sarebbe già stato risolto e l’accordo fermato.
Una piccola indiscrezione arriva da un insider, che avrebbe dichiarato che questo accordo sarebbe fallito a causa del prezzo. Il prezzo del nichel quotato da ACG sarebbe stato più alto rispetto a quello reale, sceso del 37% nel corso dell’ultimo anno. A nulla sono serviti i tentativi di rinegoziare i termini dell’accordo. E così, Stellantis e Volkswagen dovranno rinunciare alla loro intenzione di acquisire le due miniere in Brasile. Almeno per ora, in attesa del prossimo accordo.