Abitudini di guida pericolose: smetti di seguire l’auto del tuo amico che vuole far strada | Ecco qual è il rischio
Una abitudine così consolidata come quella di seguire l’auto che ci precede è dura da contrastare, eppure ci conviene smettere se non vogliamo finire nei guai
Capita piuttosto spesso una situazione di questo genere: “faccio strada io perché conosco una scorciatoia“, oppure “segui me che non sbagli strada”. Quante volte avremo sentito queste frasi? È capitato a tutti di dover seguire almeno per un tragitto breve l’auto di un amico che indicava la strada.
Quando lo facciamo però, ci rendiamo spesso conto che era meglio impostare un navigatore e “ognuno per la sua strada” come si suol dire. Non per scortesia, ci mancherebbe, ma come vedremo questa pratica così comune non è che sia proprio il massimo per la nostra sicurezza.
Ma come – vi starete chiedendo – seguire la macchina di un amico che fa strada dovrebbe esporre a un rischio maggiore di incidenti? E perché mai? La risposta come vedremo è piú complessa di quel sembra.
Un comportamento davvero rischioso
Fatto sta che è proprio così, e a confermarlo sarebbe addirittura uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Arizona State University, guidati dal professore di ingegneria Robert Gray, e pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Psychology’. Dalle risultanze di questo studio emerge chiaramente che la pratica di seguire a occhi chiusi l’auto che ci precede non solo è molto pericolosa, ma modifica effettivamente il nostro comportamento di guida.
Ma entriamo più nel dettaglio di questo studio. Il Team di ricercatori ha iniziato a sperimentare gli effetti di questo comportamento partendo dalla base di un caso reale: un’automobilista rimasto gravemente ferito mentre seguiva l’auto di un amico. Da questo dato si è cercato di capire cosa porta gli automobilisti a sbagliare di più.
Ecco spiegato il motivo: fretta ed emulazione
Dall’analisi del comportamento di guida dei partecipanti in contesti differenti, è emerso che esiste una correlazione evidente tra la velocità, la distanza dall’auto che precede e il tempo impiegato per cambiare corsia. Il test è stato condotto analizzando anche il comportamento di guida attraverso l’utilizzo di un GPS, ma dai dati emersi non risultano evidenze preoccupanti. Quando invece il conducente si trova a seguire un altro veicolo il suo stile di guida cambia notevolmente e aumenta la probabilità di essere coinvolto in un incidente.
In che senso? Quando ci troviamo a seguire un’altra macchina fidandoci ciecamente di ciò che fa l’altro conducente, finiamo inevitabilmente per sviluppare una propensione maggiore a fare mosse azzardate, come passare col rosso o ignorare una precedenza. Da una parte questo è del tutto normale, perché il conducente che segue si sente pressato per non perdere di vista l’altra auto. In secondo luogo poi subentra un fattore più imitativo, infatti si finisce spesso per emulare tutto ciò che compie l’altro conducente, anche se si tratta di manovre che non avremmo mai fatto.