Auto moderne, la privacy non esiste più | Connetterle a internet è un rischio pazzesco
Auto moderne: attenzione alla privacy! Ecco che cosa hanno scoperto.
Recentemente, Mozilla Foundation ha deciso di esaminare in che modo vengono raccolti e gestiti i dati nelle auto: sono state scoperte delle falle pazzesche.
Oggi le auto sono praticamente sempre connesse ad internet, per offrirci tutti i servizi che vogliamo. Possiamo ascoltare la nostra musica preferita, ci danno indicazioni sul traffico, sul meteo, e ci fanno controllare a distanza tantissime cose.
Sembra tutto bellissimo: Mozilla Foundation, tuttavia, ha lanciato un allarme. Questi veicoli sembrano infatti raccogliere troppe informazioni personali, e la gestione di questi dati non è così trasparente. Vediamo insieme i dettagli.
Auto moderne: ma la privacy esiste ancora?
“Cosa ho capito facendo ricerche sulla privacy di 25 fra i maggiori marchi automobilisti globali? E’ semplice: le automobili moderne sono un incubo per la privacy e sembra che i costruttori abbiano spostato la loro attenzione dalla vendita di automobili alla vendita dei dati”, dichiara uno degli autori dello studio.
Nel 2011, Tesla ha aperto le danze al gran touchscreen della Model S, una dotazione che ha fisicamente concretizzato la visione di computer su ruote, poiché tutte le auto del marchi sono nate sempre connesse. Ma i ricercatori di Mozilla Foundation hanno preparato un dossier, giungendo a della preoccupanti conclusioni. La ricerca ha evidenziato infatti come tutti i marchi abbiano raccolto più dati di quelli dichiarati e utilizzato tali dati per motivi differenti rispetto a quelli necessari.
Attenzione alla privacy delle auto: ecco che cosa ha scoperto Mozilla Foundation
Secondo lo studio condotto da Mozilla Foundation le auto hanno più opportunità di raccogliere i dati personali delle persone rispetto a smartphone e altri dispositivi smart. I dati che raccolgono le case automobilistiche sono anche di tipo sessuale oppure sono informazioni genetiche. Siamo di fronte ad una vera e propria montagna di dati, che non servono assolutamente per la gestione dall’auto, ma che vengono condivise con terzi.
Di solito, i marchi automobilistici, sempre secondo Mozilla, condividono tali dati con broker di dati, fornitori di servizi e altre aziende: alcuni non si limitano alla condivisione ma li vendono. Addirittura sembrerebbe che 14 marchi cedono i dati personali alle Forze dell’Ordine o al Governo, a seguito di “richieste informali”, dunque senza richieste da parte dei tribunali.