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Auto elettriche: quel loro silenzio percepito come “poco virile”| I risultati di uno studio

Uomo di business ricarica il suo veicolo – giornalemotori.it (foto iStock)

Sì, proprio vero. Sono queste le ultime evidenze di uno studio condotto su un campione esiguo di partecipanti. Il trend però sembra molto chiaro 

Poverette le auto elettriche, tra tutto quello che si può dire sul loro conto, ci mancava anche questa. L’accanimento della rete sulle loro magagne che hanno finito per farle diventare il bersaglio migliore degli haters, ha smascherato l’ultima verità.

C’è da dire che la cattiva reputazione di alcuni modelli non può essere il centro delle attenzioni mediatiche. Sul mercato stanno uscendo molte automobili che invece hanno riscosso un gran successo, come la Hyundai IONIQ 5, ma spesso si tende a parlare degli aspetti più negativi della tecnologia dell’auto elettrica in generale, finendo per screditare anche modelli di evidente valore.

Certo, non si può dire che questa tecnologia sia tutta una passeggiata di salute, in quanto come sappiamo i limiti su ricarica e autonomia sono evidenti a tutti. Tassisti compresi, i quali, se sono stati tra i primi utilizzatori della Toyota Prius, la prima ibrida della storia, ancora sono molto restii a passare a un ‘full electric’. Con il lavoro che fanno come non dargli torto!

Auto elettriche: ancora poco accettate, è un fattore culturale

Ma qui il punto non sono i tassisti. È il discredito che facilmente si fa della tecnologia dell’auto elettrica gettando spesso fango su uno dei progressi più importanti della storia automotive nell’ultimo decennio. Diciamola tutta, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Si tratta certo di una tecnologia ancora poco matura per tanti aspetti, ma è pur sempre una rivoluzione che cambierà per sempre il paradigma di mobilità sostenibile.

Motivo per cui tocca affrontare continue critiche e soprattutto la barriera dell’accettazione sociale. La nostra resistenza al cambiamento è tale che ce ne inventiamo di tutti i colori pur di fare in modo di ridicolizzare gli EV e trovare qualche cosa che ci possa autorizzare a dire: “Insomma si stava meglio quando si stava peggio”.

Tesla Model 3 – giornalemotori.it (foto iStock)

Adesso sono “poco virili”, ecco perché

Pensate che la denigrazione verso i veicoli elettrici è tale che da uno studio condotto  da Michael Parent, ricercatore presso l’Università del Texas ad Austin, emergono addirittura dati molti insoliti rispetto alla percezione che si ha degli EV. Dalle evidenze di questa ricerca condotta su un campione piuttosto esiguo di 400 persone, si ha come l’impressione che gli intervistati considerino le auto elettriche “poco virili“, forse perché non emettono nessun ruggito come invece fanno i grandi motori termici.

Secondo lo studio, il rombo del motore a combustione sarebbe associato dagli intervistati a una maggiore predisposizione degli uomini ad apprezzare di più le auto termiche rispetto a quelle elettriche. Nonostante le auto elettriche abbiano una potenza di coppia decisamente superiore a quelle termiche e offrono accelerazioni da brivido, questo fattore non sarebbe quello preponderante nella scelta di questa auto, almeno non tanto come quello ambientale. Secondo il parare della dott.ssa Louise Goddard-Crawley esiste una spiegazione androgenetica a questo rifiuto dell’auto elettrica. I tratti associati alla mascolinità, come la forza fisica e la dominanza (che spesso si riflettono nel rombo e nella potenza del motore), sarebbero serviti per la sopravvivenza e la riproduzione. Le auto elettriche, poverine, non emettendo quasi nessun rumore, sarebbero associate a un livello minore di forza e dominanza. Ma anche qui c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, perché ad esempio non si spiega come mai i proprietari di Tesla Model 3 siano quasi esclusivamente solo uomini.