Stop Euro 5, nuovo dietrofront | La decisione a sorpresa spiazza i cittadini
Nuove dietrofront allo stop Euro 5: ecco la decisione che ha spiazzato tutti i cittadini.
Dopo le grandi proteste nel corso dei giorni scorsi sollevato da alcuni comuni, una regione italiana ha annunciato la revisione dello stop agli Euro 5.
Il blocco sarebbe dovuto entrare in vigore dal prossimo 15 settembre in ben 76 comuni della regione Piemonte, anche nella città di Torino, evitando la circolazione alle auto diesel Euro 5 dalle 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì.
Il blocco era programmato fino ad aprile 2024. Le limitazioni che sono state imposte dalla giunta erano state predisposte a causa delle nuove norme europee. Tuttavia, visto il gran coro di proteste, che ha coinvolto anche alcuni politici al governo, ha convinto il Piemonte a non mettere in atto il provvedimento.
Stop agli Euro 5: nuovo dietrofront, ecco la decisione che ha spiazzato i cittadini
Scrive in un comunicato la regione Piemonte: “Dopo le decisioni assunte lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, ha preso il via oggi ufficialmente il confronto tra il governo nazionale e la Regione Piemonte per individuare una soluzione che garantisca la tutela della salute e il mantenimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti, scongiurando il blocco dei veicoli diesel Euro 5 a partire dal 15 settembre”.
Si tratta di “Un confronto tecnico tra i ministeri dei Trasporti, dell’Ambiente e della sicurezza energetica e delle Politiche Europee della Regione Piemonte e dell’Arpa. L’obiettivo è valutare l’aggiornamento del piano della qualità dell’aria con la pianificazione di misure e interventi alternativi al blocco Euro 5, alla luce degli interventi già messi in campo negli ultimi anni, grazie agli investimenti ragionali, nazionali e alle misure del Pnrr. Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni”.
Blocco ai diesel Euro 5 a causa dell’inquinamento: ecco la decisione piemontese
Il tavolo tecnico andrà a lavorare su alcune misure alternative al blocco degli Euro 5, che verrà rimandato molto probabilmente. Tra le varie ipotesi troviamo il rinvio di uno oppure due anni, ma bisognerà intervenire al fine di evitare le sanzioni da parte di Bruxelles dopo aver aperto la procedura di infrazione dell’Unione Europea contro l’Italia, per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico.
Sono state confermate, di conseguenza, alcune disposizione già adottate, quali quelle relative al Move-In. Sarà possibile, dunque, circolare in zone e in orari interdetti anche a chi possiede veicoli inquinanti.