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Non trovi colonnine lungo il percorso? Risolvi così, non hai bisogno della rete elettrica

Viaggio rurale in auto elettrica – giornalemotori.it (foto iStock)

Non sempre abbiamo a disposizione energia elettrica per ricaricare il veicolo dove vogliamo noi. Questa soluzione potrebbe risolvere il problema, almeno in parte, vediamo come

Le auto elettriche sono utilizzate da un numero sempre maggiore di automobilisti anche per accompagnare nei lunghi viaggi. Sono tanti gli esempi in rete di utenti che hanno documentato come siano possibili al giorno d’oggi viaggi anche molto lunghi a bordo del proprio veicolo elettrico.

Questo nuovo scenario è stato reso possibile da una distribuzione più capillare dei punti di ricarica, anche sulle arterie principali come le autostrade. Certo, magari siamo ancora molto lontani da trovare a ogni stazione colonnine a ricarica ultrarapida, come quelle di Tesla, ma le cose potrebbero cambiare a breve.

Serve solo un adeguamento strutturale della rete elettrica e soprattutto la capacità per ogni tipologia di veicolo di sfruttare questo genere di ricarica che permette in solo mezz’ora di portare la batteria dal 20 all’80%. Questo risultato è possibile solo grazie al funzionamento in corrente continua che permette di tagliare i tempi in modo drastico.

Aumentano i viaggi in elettrico

Non tutti i veicoli però possono sfruttare questo vantaggio, né tutte le stazioni di ricarica possono offrirlo, perché questo tipo di tecnologia presenta ancora dei vincoli di utilizzo data la grande potenza generata. A parte questo handicap, che ancora oggi obbliga gli automobilisti a optare per ricariche di diverse ore, possiamo però dire che le cose siano nettamente migliorate rispetto a qualche anno fa.

In effetti sono molti di più gli automobilisti a cimentarsi in lunghi viaggi con un veicolo elettrico, basta solo sapersi organizzare con le soste programmate per la ricarica. Certo, un problema rimane sempre. Non dappertutto potremo andare con le nostre belle auto elettriche, come invece potremmo fare con quelle termiche. Se volessimo addentrarci in zone più remote o lontane da fonti di energia, allora possiamo iniziare ad avere dei problemi. Questo sembra ancora un grande vincolo.

Accumulatore portatile Nissan – giornalemotori.it (foto Google.com)

Gli accumulatori portatili delle vecchie Nissan Leaf

In realtà però anche al problema della mancanza di colonnine si potrà a breve trovare una soluzione intelligente. Questa ci ricorda un po’ quello che talvolta i grandi esploratori in modalità overlanding sono costretti a fare per non rimanere a secco: portarsi taniche di benzina piene. In questo caso la soluzione potrebbe essere simile, ma con batterie di emergenza da portare a bordo. L’idea è venuta allaLa casa automobilistica giapponese Nissan, che in questi anni ha venduto più di 650 mila auto elettriche modello Leaf. Una volta arrivate a fine vita, Nissan si è accorta che le batterie delle Leaf possono essere ancora utilizzate per creare accumulatori portatili.

Questi possono essere impiegati per alimentare le stesse macchine o anche per generare energia quando e dove serve in caso di emergenza, per cantieri, concerti o abitazioni. Una batteria della Leaf può essere trasformata in 24 centraline mobili, per un peso totale di 14 kg. Questa soluzione di riuso sostenibile delle batterie è al momento disponibile solo in Giappone, ma tra qualche anno sarà commercializzata in tutto il mondo a un prezzo stimato di 1.000 euro.