Mobilità rivoluzionata in Italia: oltre il 60% delle auto sono da buttare | Cittadini in preda all’ansia
Blocco dei veicoli Euro 5: in Italia sono fuori legge due veicoli su tre.
Su un totale di più di 41 milioni di auto in circolazione nel nostro Paese, oltre 26 milioni hanno almeno dieci anni. Tra queste, ovvero il 63% del totale, troviamo i veicoli Euro 5 diesel, che potrebbero diventare illegali in molte zone italiane nel corso dei prossimi mesi.
Oltre la metà dei veicoli, praticamente, nel corso dei prossimi mesi rischiano di divenire illegali, e ben due auto su tre corrono il rischio di smettere di circolare.
Il blocco dei veicoli Euro 5 è attualmente già in vigore in alcune delle città italiane, ma presto potrebbe estendersi e creare dei grandissimi disagi, alle aziende e alle famiglie.
Cittadini in preda al panico: oltre il 60% delle auto rischia di essere buttata
Su un totale di più di 41 milioni di auto in circolazione nel nostro Paese, oltre 26 milioni hanno almeno dieci anni. Tra queste, ovvero il 63% del totale, troviamo i veicoli Euro 5 diesel, che potrebbero diventare illegali in molte zone italiane nel corso dei prossimi mesi. Oltre la metà dei veicoli rischiano di diventare illegali, e due auto su tre corrono il serio rischio di smettere di circolare. Il blocco dei veicoli Euro 5 è attualmente già in vigore in alcune delle città italiane, ma presto potrebbe estendersi e creare dei grandissimi disagi, alle aziende e alle famiglie.
In particolar modo, piccole e micro imprese hanno dei parchi auto troppo vecchi, e limitazioni eventuali alla circolazione andrebbero a causare il blocco di certe attività, andando ad imporre degli investimenti straordinari, che vanno a mettere in ginocchio tantissime pmi. Questo è quanto denunciato da Unimpresa.
“Una situazione disastrosa da evitare a tutti i costi”
Denuncia Unimpresa: “Quando si parla di ambiente, il rispetto è sacrosanto e noi da sempre ci battiamo per la tutela del mondo che ci circonda anche con l’obiettivo di preservarlo al meglio per le generazioni future. Ma la parola d’ordine deve essere sostenibilità. Un fattore che è spesso citato, nei documenti delle grandi imprese, nei rapporti delle istituzioni mondiali e nei discorsi dei politici, ma poi preso poco concretamente in considerazione quando parliamo di transizione, di verde e di ecologia”.
“Senza uno stop a queste regole assurde, ci troveremo ad affrontare un blocco della circolazione a livello nazionale nell’arco di un tempo particolarmente breve: una situazione disastrosa da evitare a tutti i osti che potrebbe mettere in ginocchio l’economia del Paese e creare, inoltre, enormi disagi anche sul piano sociale”.