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Guida autonoma, a rischiare sono i bambini | L’ultima ricerca fa scattare l’allarme

studio sistemi guida autonoma – giornalemotori.it

Guida autonoma: ecco che cosa ha rilevato uno studio inglese.

I sistemi di guida ADAS hanno dato dimostrazione di poter dare un gran contributo a ridurre gli incidenti stradali.

Anche se non sembra esserci un’affidabilità totale, il software è in grado di riconoscere le situazioni di pericolo, come l’investimento dei pedoni oppure un incidente potenziale.

Tuttavia, secondo uno studio recente condotto dai ricercatori del King’s College London dimostra come i software di guida autonoma distinguano colore della pelle ed età.

Guida autonoma: ecco perché rischiano di più i bambini

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori del King’s College London, i software di guida autonoma distinguono il colore della pelle e l’età. In misura non esagerata, certo, ma abbastanza da far capire ai ricercatori che hanno condotto lo studio che le telecamere presenti sulle auto potrebbero non vedere i bambini, non nello stesso modo in cui vedono gli adulti, e non vedono i pedoni con pelle scura come vedono quelli con pelle bianca.

Grazie all’intelligenza artificiale e alle reti neurali, le tecnologie presenti nelle guide autonome hanno fatto passi da gigante, anche se la guida autonoma senza volante e senza pedali, quella di livello 5, è molto lontana dal diventare un prodotto adatto a tutti. Soltanto in pochi hanno il livello 3 sul territorio Ue, mentre è molto più diffuso il livello 2, con guida assistita o semiautonoma.

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Ecco che cosa ha scoperto lo studio sui software per la guida autonoma

Lo studio inglese ha approfondito 8 diversi software che si basano sull’intelligenza artificiale per poter rilevare i pedoni: si tratta di YOLOX, RetinaNet, Faster R-CNN, Cascade R-CNN R-50-FPN, ALFNet, CSP e PRNet. I ricercatori hanno sottoposto ai software migliaia di immagini all’interno di contesti di guida reali, ponendosi due domande: quanto sono realmente affidabili questi software? In che misura raggiungono l’equità nel processo di rilevamento dei pedoni in diverse condizioni di luminosità?

Sono state analizzata 8.311 immagini. Per i ricercatori, i software sono riusciti ad individuare meglio i pedoni adulti rispetto ai bambini di circa 2 volte su 10. I pedoni con carnagione più chiara sembrano essere stati riconosciuti quasi l’8% meglio rispetto ai pedoni che hanno la pelle scura. Inoltre, in condizioni di scarsa visibilità, i software hanno fatto ancora più fatica a riconoscere i pedoni con pelle scura. Insomma, sono presenti delle lacune che non garantiscono una piena affidabilità dei software.

Published by
Eleonora Checchin