Divieto di sosta: le spese che non metti mai in conto | Ti viene molto più caro di quello che pensi
Potrebbero esserci costi occulti che non mettiamo in conto quando parcheggiamo volutamente o meno in divieto di sosta. Fate attenzione
Le nostre città non sono più un luogo dove gli automobilisti possono vivere serenamente. Anzi, stanno diventando un vero e proprio inferno, tra il traffico nelle ore di punta, l’inquinamento e i continui disservizi sulle strade, di certo non sono il posto migliore dove ci si vorrebbe trovare a guidare.
Eppure molti di noi sono costretti, loro malgrado, a prendere tutti i giorni a macchina per recarsi al lavoro o per sbrigare le solite commissioni quotidiane. Il che ci mette tutti nella stessa barca: alla fine di ogni nostro spostamento ci troviamo a girare come trottole per trovare un parcheggio libero.
È un classico delle grandi città. Chi abita in aree meno affollate è molto fortunato da questo punto di vista, ma per chi vive in città il problema dei parcheggi è diventato davvero una piaga. Inoltre, sembra che alcune amministrazioni locali inizieranno a breve ad estendere le aree delimitate dalla sosta a pagamento anche in zone piuttosto periferiche, andando così ad aggravare un problema già molto critico.
Divieto di sosta, a volte potrebbe non essere valido, ecco perché
Quando cerchiamo un parcheggio dobbiamo quasi sempre fare i conti non solo con la mancanza strutturale di posti auto, ma anche con tutta una serie di divieti di sosta di certo poco simpatici. Sono quelli che tipicamente ingannano ogni automobilista. Si giorovaga per 15/20 minuti per trovare parcheggio e poi, una volta trovato, l’amara sorpresa: siamo in zona divieto. Spesso questi divieti sono in vigore dalle 08:00 alle 20:00 tutti i giorni, ma potrebbero non esserlo durante i giorni festivi. Talvolta fanno riferimento solo a fasce orarie definite, ma altre volte, soprattutto fuori dai centri abitati, i divieti di sosta hanno validità permanente h24.
Ci sono volte che decidiamo apertamente di sfidare la sorte parcheggiando proprio lì, ce ne sono altre che non ci accorgiamo nemmeno del cartello, vuoi per la nostra sbadataggine, vuoi perché il segnale è coperto, semidistrutto, piegato, o addirittura staccato. Beh, c’è da dire che in questi ultimi casi avremmo tutti gli estremi per richiedere un annullamento della multa, apportando documentazione fotografica della nostra richiesta. Fin qui tutto fila liscio, o quasi. Le cose iniziano però a complicarsi quando il segnale di divieto è accompagnato anche dell’avviso di rimozione forzata.
Quanto ci viene a costare un divieto di sosta con rimozione forzata?
Un conto è pagare una multa per divieto di sosta, un altro è aggiungere il ‘carico da 90’ delle spese aggiuntive in caso di rimozione. Dopo una rimozione coatta del veicolo, la prima azione da compiere è contattare la Polizia Locale e iniziare a dare quante più informazioni dettagliate possibili sull’ubicazione e l’orario del parcheggio, su marca e modello dell’auto e fornire il numero di targa. Solo così potremo scoprire se il veicolo è stato effettivamente portato in un deposito comunale o se è stato rubato.
Quanto alla multa per la rimozione forzata, ai costi della normale multa per divieto di sosta, che normalmente ammontano a 39 euro, dovremo aggiungere le spese d’intervento per la rimozione, il costo del carro attrezzi e le tariffe per il parcheggio al deposito. In media, questi costi si aggirano attorno ai 150 euro, ma variano sempre in base a diversi fattori, tra cui la distanza percorsa dal carro attrezzi e se la rimozione avviene durante un giorno festivo, il che potrebbe aumentare i costi del 30%.