Manutenzione auto elettrica: l’aspetto che più preoccupa è proprio questo | I proprietari lo scoprono sempre dopo
Di solito l’auto elettrica non ha bisogno di tutte le cure che necessita una a combustione interna, ma c’è un aspetto forse sottovalutato
La manutenzione di un veicolo comprende numerosi aspetti che sono essenziali per conseguire nel tempo un mezzo efficiente e sicuro. Purtroppo tutto ha un prezzo e le operazioni di manutenzione passano spesso in secondo piano.
In realtà però, tra revisione obbligatoria ogni due anni e i controlli a tappeto che effettua la polizia stradale per verificare la conformità di alcuni componenti, le operazioni di manutenzione si fanno quanto mai indispensabili, nostro malgrado.
Tra i controlli che rientrano nella normale pratica manutentiva ci sono quelli che riguardano gli pneumatici. Come sappiamo, l’integrità e l’efficienza di questi componenti si rivelano quanto mai essenziali all’ora di prevenire incidenti e di ridurre i consumi e le emissioni, motivo che spinge le forze dell’ordine a prendere più di mira questo aspetto della manutenzione ordinaria di un’auto.
Aumentano le prestazioni, ma anche l’usura
Con l’avvento dei veicoli elettrici le cose si sono ulteriormente complicate in tema gomme. Se già gli pneumatici erano un po’ la croce di ogni automobilista, chi possiede un’auto elettrica si sarà reso conto che questo aspetto della manutenzione si fa ancora più delicato. Per almeno due motivi: il primo riguarda il peso dei veicoli elettrici, che è quasi il doppio del peso di un’auto a motore termico a causa delle enormi batterie. Il secondo riguarda la brutale accelerazione data dalla coppia immediatamente disponibile in un motore elettrico.
Tutto quindi ha i suoi lati positivi e negativi: le auto elettriche sembrano molto divertenti da guidare proprio grazie alle loro strabilianti accelerazioni da 0 a 100 – alcune impiegano solo un paio di secondi – ma a che prezzo lo fanno? I primi a risentirne sono proprio gli pneumatici che soffrono di un’usura ben maggiore rispetto ai loro omologhi ideati per i veicoli termici. E poi c’è sempre da considerare il consumo di carburante o in generale di energia. Gli pneumatici a cui siamo abituati consumano circa il 5% dell’energia generata da un veicolo a combustione interna, ma proprio a causa delle brucianti accelerazioni dei veicoli elettrici, gli pneumatici consumano circa il 16% dell’energia a causa della resistenza al rotolamento.
I pneumatici speciali per veicoli elettrici: quanto ci costano?
Goodyear, Michelin e Pirelli, insomma tutti i più noti produttori di pneumatici speciali per veicoli elettrici, fanno notare che un’auto a zero emissioni – nonostante tutti i tentativi di greenwashing – può consumare gli pneumatici il 20% più velocemente di un’auto a combustione interna, generando peraltro una quantità maggiore di detriti sulle strade. In realtà il dato sembra essere ancora peggiore, infatti secondo quanto riportato da Recurrent, alcuni dei primi conducenti di Tesla hanno scoperto che dovevano sostituire le gomme ogni 6-12 mesi, o dopo circa 17.000 km.
Pensate che sostituire un treno gomme per auto elettrica, potrebbe venire a costare talvolta anche un migliaio di euro, a seconda del modello e della marca. Secondo PneusNews i prezzi medi delle gomme per auto elettriche nel 2022 sarebbero infatti il 54% più alti rispetto a quelli delle gomme per auto a motore termico. E la cosa va peggiorando se siamo orientati all’acquisto di auto altamente performanti, dove gli pneumatici sono per forza di cose progettati per la velocità, offrendo una maggiore resistenza al rotolamento. Gli esperti consigliano di controllare più spesso la pressione di un pneumatico speciale per EV, e di seguire pedissequamente i valori di gonfiaggio indicati sull’etichetta. Anche una leggera mancanza di pressione può influire sulla resistenza al rotolamento e provocare una conseguente perdita di autonomia.