Caro benzina, c’è un solo modo che hai per risparmiare, ecco perché conviene davvero
Ci sono tanti modi per pagare meno la benzina, ma uno su tutti è quello che garantisce sempre un vero risparmio: svelata la ragione
Il caro benzina sembra destinato a durare, un incubo senza fine. La situazione dei rincari ha raggiunto livelli mai visti né oggettivamente immaginabili, come dimostra l’ormai celebre cartello prezzi della stazione di servizio sulla A8 Milano-Varese, nell’area di servizio Villoresi Ovest.
In questa area di servizio il prezzo della benzina in modalità self-service è arrivato alla impressionante cifra di 2,722 euro al litro. Una vera e propria fucilata che desta molte preoccupazioni tra i consumatori. In realtà il gestore si è giustificato dicendo che la maggior parte di questa responsabilità non sarebbe sua ma della società petrolifera da cui è costretto a rifornirsi, società con cui peraltro è in causa.
Una causa che ha innescato una lotta intestina tra i due e che ha spinto la compagnia petrolifera a innalzare all’esorbitante cifra di 2,4 euro al litro il prezzo della benzina all’ingrosso. Così da attuare con il chiaro intento di portare al fallimento la pompa di benzina.
Metà va in tasse e IVA
L’episodio ha destato grande clamore in questi giorni, e ovviamente anche l’attenzione della Guardia di Finanza che si è vista costretta a un intervento di controllo. Il problema è che proprio in questo caso, paradossalmente, non si sono registrate irregolarità, dal momento che il gestore ha potuto giustificare il suo prezzo dovuto anche dalle altre spese fisse che è costretto a sostenere.
La situazione rimane comunque al limite del decoro. Secondo un calcolo di Assoutenti, il giro d’affari dello stato italiano ammonterebbe alla impietosa cifra di 2,27 miliardi tra accise e IVA, le quali rappresentano ben il 55,6% del costo di un litro di benzina e il 51,8% di quello del diesel. Nel frattempo anche il Codacons annuncia un esposto a 104 procure della Repubblica in tutta Italia e alla Guardia di Finanza, nonostante la situazione sia già tenuta sotto stretta sorveglianza, come dimostrerebbero i 1.230 interventi sulla rete autostradale e i 1.145 sulle altre strade nei primi 15 giorni di agosto. Nelle operazioni sono state registrate 325 irregolarità e 789 sono state le violazioni contestate.
Pompe Bianche, la benzina a chilometro quasi zero
Facendo un passo indietro e tornando alla vicenda del gestore che paga la benzina 2,4 euro al litro, c’è da domandarsi se veramente ha ancora senso andare a rifornirsi ai distributori affiliati alle grandi compagnie petrolifere. Ovviamente no. Non lo era prima e continua a non esserlo anche adesso. Piuttosto sono le Pompe Bianche, cioè i distributori di carburante indipendenti che non sono affiliati ai grandi marchi delle compagnie petrolifere, ad avere un vantaggio competitivo rispetto agli impianti marchiati.
Questo vantaggio deriva dalla loro possibilità di acquistare carburante da diversi fornitori, a differenza dei distributori legati a una compagnia specifica (come il povero gestore costretto a far pagare la benzina 2,7 euro). Questa logica di commercio gli consente di acquistare alla raffineria più vicina, situata entro un raggio massimo di 100-150 km dal distributore. Le Pompe Bianche non devono sottostare a contratti assurdi che stabiliscono volumi minimi di acquisto, e se un giorno non conviene acquistare da uno, lo faranno da un altro. Uno dei veri vantaggi è nel servizio: questi gestori di solito offrono lo stesso prezzo per il self-service e il servizio assistito, garantendo in questa modalità anche un risparmio di 20-30 centesimi al litro.