Robotaxi, oltre 600 incidenti nel giro di un anno | Altro che futuro, una vera ‘carneficina’
Sono il futuro della mobilità, ma c’è un tema importante che divide l’opinione pubblica: i robotaxi sono sicuri? Ecco i primi dati.
Se in Europa si sta ancora soltanto pensando alla possibilità di vedere veicoli a guida autonoma sfrecciare per le città, nel resto del mondo sono già realtà.
Ma non è tutto rose e fiori, perché l’opinione pubblica è divisa tra chi crede che i robotaxi siano il futuro e chi li vede come un pericolo per la sicurezza di tutti.
E sono già nate le prime associazioni che protestano contro questa innovazione, giudicata troppo pericolosa e troppo vulnerabile.
Ma cosa dicono i dati dei primi mesi di vita dei robotaxi? Dallo studio del caso di una città statunitense, la risposta sembrerebbe netta: scoprila qui sotto.
Robotaxi, il futuro della mobilità? Ecco dove è già realtà
La tecnologia ha fatto passi da gigante, anche in fatto di mobilità. Se in Europa, però, ci si sta soltanto immaginando un futuro in cui la guida autonoma esisterà, negli Stati Uniti la situazione è diversa. È in particolare nello stato della California che questa innovazione ha già preso a piedi: già dal 2016, infatti, erano stati effettuati test su taxi in grado di muoversi in completa autonomia. Dopo le ultime verifiche, le autorità hanno autorizzato al circolazione dei robotaxi nella città di San Francisco 24 ore su 24.
Tuttavia, non tutta la popolazione di San Francisco ha accolto con favore questa novità. È addirittura nata un’organizzazione (che si fa chiamare safe drive rebeles), la cui protesta è diventata virale su internet. Hanno infatti realizzato un video che mostra come i robotaxi siano facilmente neutralizzabili: basterebbe posizionare un cono in plastica sul cofano dell’auto perché non funzionino più. Secondo i safe drive rebels, quindi, i pericoli superano i pregi. Ma hanno ragione? Ecco cosa dicono le statistiche.
Robotaxi, a San Francisco ci sono stati più di 600 incidenti in un anno
Oltre ai safe drive rebels, a criticare l’innovazione portata dai robotaxi è Jeanine Nicholson, capo dei vigili del fuoco. Secondo la sua opinione, i tempi di risposta delle due compagnie di robotaxi della città (Cruise e Waymo) per il recupero delle auto in panne sarebbero troppo lenti. Inoltre, la san Francisco Municipal Transportation Agency ha segnalato più di 600 incidenti avvenuti dallo scorso giugno in cui erano coinvolti questi robotaxi. A causare le collisioni sono state soprattutto fermate improvvise e immotivate.
Non mancano però le posizioni a favore. Il Cpuc, la commissione che ha autorizzato l’attività, ha dichiarato che nonostante non esistano i dati che valutino i veicoli a guida autonoma, “bisogna credere nel potenziale di questa tecnologia per aumentare la sicurezza sulle strade”. Il vicepresidente di Cruise ha definito la novità “una pietra miliare per il settore”.