Multa per guida in stato di ebbrezza, da ora rischi anche se non sei al volante
Sì, è proprio così. Bisogna fare molta attenzione, perché non basta essere colti in flagranza di reato, chi va a piedi è avvisato
La guida in stato di ebbrezza è una di quelle violazioni del Codice della Strada contro cui più si cercano misure volte a contrastare le possibili conseguenze. Di fatto ne abbiamo avuto un assaggio con l’entrata in vigore dell’alcolock per chi è sorpreso a guidare con un tasso alcolemico tale da commettere un vero e proprio reato stradale.
Su questo fenomeno Salvini ha scelto la linea dura, condannando il conducente pizzicato a infrangere l’articolo 186 del Codice della Strada a pesanti sanzioni che possono addirittura contemplare l’ergastolo definitivo della patente per i reati più gravi in cui si risulta responsabili di incidenti con morti o feriti.
Quella dell’alcolock sembra in questo contesto una misura precauzionale che prevede di sottoporre il conducente a una prova all’etilometro qualora decida di mettersi al volante della propria auto. Questo obbligo dovrebbe valere per almeno due anni dall’accertamento della prima violazione, e dalle informazioni in nostro possesso il dispositivo dovrebbe essere a carico del trasgressore. Come dire: vuoi continuare a guidare? Allora alcol zero e ti compri pure l’etilometro.
Le discoteche e i taxi gratis: un altro tema di discussione
Ok, forse un modo un po’ duro per incentivare a non commettere più sciocchezze del genere, tanto che chi desidera sballarsi abbondantemente il sabato sera può sempre optare per la sperimentazione proposta sempre dallo stesso Salvini dei taxi gratis fuori dalle discoteche. Anche qui si è sollevato un polverone. Da una parte i ‘farisei’ che vedono in questa mossa una sorta di incentivo a ubriacarsi come se non ci fosse un domani, dall’altra la paura – ed è forse la più grave preoccupazione – che il servizio gratuito venga utilizzato più che altro da persone che non hanno un reale bisogno e che finiscano per usufruire di un servizio taxi solo perché gratuito.
Diciamolo pure, l’idea non è malvagia. C’è forse da rivedere qualche dettaglio nei suoi termini pratici, motivo per cui sono iniziate le sperimentazioni in una decina di locali. Vedremo se effettivamente servirà a creare flotte di ubriachi molesti in giro o sortirà i suoi effetti. Aspettiamo per dirlo, concediamo al ministro il beneficio del dubbio.
Sanzione anche a veicolo fermo
Quello che invece dovrebbe preoccupare rispetto alla violazione dell’articolo 186 del Codice della Strada è che ormai si rischia di essere sanzionati anche con l’auto in sosta, nel solo atto di dirigersi verso questa. La Corte di Cassazione ha infatti chiarito cosa si intende per “guida” nel reato di ‘guida in stato di ebbrezza’. Per capire bene dobbiamo ricorrere alla storia di un conducente di un motoveicolo Ape, condannato dal Tribunale di Trieste per guida in stato di ebbrezza perché aveva rifiutato il test dell’alcol richiesto dalla polizia appena uscito da un locale.
Dopo essere stato visto uscire in stato confusionale, il conducente – che al momento in realtà non stava conducendo nessun veicolo – è stato fermato perché si stava dirigendo verso il suo mezzo e in quel momento è scattata la sanzione. L’imputato ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che non poteva essere considerato conducente al momento della richiesta del test. Ma la Corte l’ha rigettata spiegando che la legge punisce chi guida o rifiuta il test dell’alcol, anche se il veicolo è fermo o parcheggiato. La legge inoltre si può applicare in modo retroattivo, cioè se il conducente lo ha guidato poco prima. Nel caso specifico, il conducente era stato visto guidare l’ape e poi parcheggiare. La Cassazione ha confermato che la legge si applica, indipendentemente dal fatto che il veicolo fosse fermo al momento del test.