Cardiopatici al volante, ecco chi non può più guidare | In questi casi è vietato
Guidare per chi ha problemi di cuore spesso può essere pericoloso. Ecco in quali casi è meglio non prendere l’auto.
L’utilizzo troppo frequente dell’auto può causare problemi al cuore, perché spesso si riduce l’attività fisica e la sedentarietà aumenta troppo. Per questo, a volte, è consigliata una bella passeggiata invece di percorrere ogni tragitto in auto.
Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui l’automobile può essere più salutare. Parliamo di chi ha già avuto problemi di cuore.
Ma bisogna stare comunque attenti, perché in alcuni casi la facoltà di guidare può essere compromessa e può rivelarsi pericoloso per la propria salute e per la sicurezza degli altri. Oggi le auto sono più sicure e meglio manovrabili del passato, ma bisogna comunque stare attenti.
Ecco di che problemi di cuore parliamo e in quali casi è meglio preferire l’auto o una passeggiata.
Problemi di cuore e volante, ecco in quali casi è meglio non guidare
Nel caso di una persona che ha già avuto problemi di cuore, è bene valutare alcuni aspetti prima di prendere l’auto. Innanzitutto la lunghezza del tragitto e la sua difficoltà. Gli esperti sono concordi nel dire che la guida, soprattutto dopo tanto che non si prende in mano il volante, può essere faticosa e provocare pressione al cuore. Accelera il polso, fa salire la pressione, causa disturbi del ritmo: per chi ha già problemi di questo tipo, a volte guidare è la soluzione sbagliata.
Sta al singolo individuo valutare caso per caso la propria capacità di guidare, in relazione ad alcuni aspetti. Ecco di quali si tratta.
Guida e problemi di cuore, in quali casi guidare è meglio?
Non in tutti i casi, però, la guida è una soluzione sbagliata. Se, per esempio, il tragitto è troppo complicato per una persona di cuore, a volte è meglio guidare. Per esempio, nel caso di patologie ischemiche (come angina pectoris o infarto), dopo aver valutato le possibilità fisiche e l’idoneità alla guida, può essere meglio mettersi al volante.
Ci sono alcune tecniche che permettono di prevedere i disturbi cardiaci che possono verificarsi nel momento della guida e agire di conseguenza. L’uso di anticoagulanti, per esempio, è un pericolo per l’ammalato. Ci sono poi farmaci che causano sonnolenza e ipotensione, e spetta al singolo individuo valutare la propria capacità di mettersi alla guida. Per concludere, i malati di cuore possono tendenzialmente mettersi al volante senza problemi. È comunque sempre meglio valutare questo aspetto con il proprio medico, che giudicherà in base al singolo caso.