Stazioni di rifornimento, il nuovo obbligo non porta risultati | Fallimento su tutta la linea
Il provvedimento del Governo non sta portando ai risultati sperati. E le associazioni di consumatori non ci stanno.
Qualche giorno fa, il Governo è intervenuto in prima linea contro la speculazione sui prezzi dei carburanti, che nelle ultime settimane hanno toccato vette altissime.
Il provvedimento ha introdotto l’obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti in ogni stazione di servizio. Dal 1 agosto, quindi, ogni stazione è sottoposta a quest’obbligo.
Tuttavia, sono diverse le associazioni che lamentano della poca efficacia di questa norma. È in particolare l’Unione Nazionale Consumatori a lamentarsi, spiegando gli effetti negativi che il provvedimento ha avuto.
Ecco cosa ha detto il presidente dell’UNC e i prezzi medi raggiunti dai carburanti in Italia.
Esposizione dei cartelli dei prezzi medi del carburante, continuano le polemiche
Il provvedimento è arrivato soltanto qualche giorno fa, cioè il primo giorno di agosto. È da questa data, infatti, che il Governo ha obbligato le stazioni di servizio ad esporre un cartello con i prezzi medi del carburante. L’obiettivo, da parte dell’esecutivo, era chiaro. Il provvedimento, infatti, si poneva il fine di fermare la speculazione sui prezzi dei carburanti, i cui prezzi sono lievitati nel corso delle ultime settimane di questa estate. Tuttavia, l’obiettivo sembra essere stato fallito clamorosamente.
A denunciare il fallimento è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Ha, infatti, dichiarato che il provvedimento è stato “Un flop. Se l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori doveva servire a ridurre i prezzi o quanto meno a mitigarne l’aumento, allora è stato un fallimento. Il prezzo medio in autostrada della benzina self ha raggiunto i 2 euro esatti, mentre il 1 agosto era pari a 1,984 euro. Insomma, in appena 4 giorni c’è stato un rincaro di 1,6 cent al litro, pari a 80 centesimi per un pieno di 50 litri. Va ancora peggio per il gasolio. In autostrada il prezzo, sempre in modalità self, passa da 1,854 dal 1 agosto al 1,886 euro al litro, con un balzo di 3,2 cent al litro, pari a 1,60 euro a rifornimento”.
I prezzi medi dei carburanti nelle regioni italiane
Le dure parole di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, trovano effettivo riscontro nei prezzi medi del carburante che sono stati raggiunti nelle varie regioni italiane nel corso della prima settimana di agosto 2023. A segnare l’incremento di prezzo maggiore, in questo periodo, è il Lazio. A rivelarlo sono i dati medi del Mimit e l’elaborazione dell’Unione Nazionale Consumatori. In Lazio, infatti, il rialzo dal 1 agosto è stato di 1,9 cent per un litro di benzina self, pari a quasi un euro per un rifornimento.
Continuando, tra le regioni peggiori ci sono Marche, Umbra, Molise, Friuli Venezia Giulia. Se invece si parla di gasolio, è il Molise a segnare l’incremento più alto (incremento di 4,5 cent al litro). Secondo posto per Umbria, terzo posto per Lazio e Puglia (+4,1 cent)