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Colonnine di ricarica: lo strano caso di Granarolo | Gravi accuse contro il sindaco

Auto elettrica in fase di ricarica – giornalemotori.it (foto iStock)

A Granarolo succede una cosa molto strana. Mentre molti italiani pagherebbero oro per averle, i cittadini del paese emiliano protestano, ecco il motivo

Stiamo attraversando un periodo di lenta ma costante ripresa del mercato dei veicoli elettrici in Italia. I dati sembrano essere confortanti, come suggeriscono le immatricolazioni di giugno 2023 che si attestano a 6.159 unità.

Un numero che in realtà segna un lieve calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma che ha comunque aiutato a conquistare una quota di mercato leggermente più ampia, passando dal 3,9% al 4,4%.

Possiamo dire dunque che ufficialmente abbiamo sfondato la soglia del 4%. Un dato non proprio emozionante, ma che ci fa capire come le cose lentamente stiano iniziando a cambiare.

Italia nella Top 5

Complice il fatto che la rete infrastrutturale di ricarica sia nettamente migliorata, passando a contare circa 45.000 punti di ricarica. Per non parlare delle 400.000 wallbox che gli italiani hanno installato nei propri box o nei garage condominiali approfittando dei bonus colonnine introdotti nel 2022 – e che coprono fino all’80% della spesa per l’installazione, con un tetto massimo di 1.500 euro per le persone fisiche e di 8.000 euro per gli edifici condominiali.

Insomma, non abbiamo più molte scuse per dire che l’elettrico fa paura. L’accettazione da parte degli automobilisti sta migliorando, nonostante lo scetticismo un po’ dilagante, e inoltre la rete di ricarica posiziona l’Italia ufficialmente nella Top 5 dei paesi europei dove meno si dovrebbe temere per un viaggio con un veicolo elettrico. La classifica è capeggiata dall’Olanda, a seguire Francia, Germania, Italia e Spagna.

Il sindaco, Alessandro Ricci – giornalemotori.it (foto Comune di Granarolo)

Il caso di Granarolo: solo una questione di parcheggi

Nonostante l’abbondanza di punti di ricarica e veicoli elettrici, sembra però che non tutti gradiscano l’adeguamento tecnologico del nostro paese per affrontare la rivoluzione verde dei veicoli a zero emissioni. Un po’ come è successo a Granarolo, dove l’annuncio del sindaco sull’installazione di nuove colonnine per la ricarica delle auto elettriche ha suscitato un putiferio. Ma come? Le abbiamo tanto richieste, ora non le vogliamo più? In realtà il paese si è diviso con pareri contrastanti. Da una parte i contrari, dall’altra parte, i favorevoli ma che preferirebbero che i punti di ricarica non fossero collocati vicino alle loro abitazioni. Un classico.

Nonostante le contestazioni, il sindaco Alessandro Ricci sembra determinato a proseguire con la sua decisione. Alcuni residenti si lamentano del fatto che ci siano poche auto elettriche che occupano i parcheggi, ma le nuove colonnine sono state contestate soprattutto quando previste nei pressi del Municipio e di luoghi frequentati come bar, banche, negozi e farmacie. Insomma, un problema di posti per parcheggiare alla fine dei conti. Il sindaco però giustifica la scelta sostenendo che chi ricarica l’auto può svolgere altre attività che possono apportare beneficio economico alla comunità. “Not In My Backyard” (non vicino a me) dicono gli abitanti della cittadina emiliana: come dire, non sono contrario, ma non a casa mia, grazie.