I veicoli di nuova generazione sono più intelligenti di qualsiasi altro dispositivo abbiamo sotto mano. Intelligenti sì, ma anche vulnerabili…
Chi di noi ha avuto modo di mettersi al volante di uno dei modelli di nuova generazione, di qualsiasi marchio si tratti, avrà notato che le auto di oggi sono molto differenti da quelle di 10 o 15 anni fa.
Una volta, quando ci mettevamo alla guida di un’auto nuova, la nostra attenzione era catturata dal design più ricercato, o dalle prestazioni migliori delle versioni precedenti, ma nulla rubava così la scena come la folgorante tecnologia delle auto moderne.
Dotate di sistemi avanguardisti di infotainment, di telecamere di manovra posizionate sul muso e sul retro, di sensori per la guida assistita e governate da software che prendono le decisioni per noi, queste nuove auto sembrano più simili a mega computer su quattro ruote che ai veicoli di vecchia generazione.
Quello che possiamo dire con assoluta certezza è che più adottiamo innovazioni tecnologiche per rendere le auto interconnesse con il mondo esterno – e addirittura quasi più intelligenti di alcuni automobilisti – più le rendiamo vulnerabili agli attacchi informatici.
Lo abbiamo già avuto modo di constatare con il fenomeno dilagante dei furti nell’era digitale. Per alcuni malviventi con conoscenze informatiche di buon livello, rubare un veicolo con un dispositivo portatile è diventato quasi più facile che hackerare l’aspirapolvere intelligente di casa. Le svariate vulnerabilità che mettono allo scoperto i punti di accesso ai sistemi informatici dell’auto dovrebbero iniziare a farci seriamente preoccupare.
E se un domani qualcuno potesse aver accesso al sistema informativo che regola ogni minima funzione della nostra auto? Se la cosa per gioco si limitasse a qualche finestrino bloccato, o a un tergicristalli che si aziona all’improvviso, nessun problema. Ma se un codice malevolo potesse mandare in tilt il sistema di accelerazione o di frenata? Le conseguenze di queste minacce informatiche sarebbero devastanti.
Date queste preoccupazioni, la Commissione Europea ha deciso di adottare i regolamenti 155 e 156 per stabilire nuove misure al fine di standardizzare i sistemi antivirus nei veicoli e proteggerli dagli attacchi informatici. I nuovi regolamenti saranno obbligatori per tutte le auto prodotte a partire da luglio 2024, ma le case costruttrici già temono i costi elevati per adeguarsi alle nuove norme. Alcuni grandi player, come Bosch e Continental, sono preoccupati per la revisione del codice software e le spese implicite che potrebbero influire sui prezzi delle auto nuove. Altri esperti, come Eric Dequi di Stellantis, ribadiscono però l’importanza della protezione contro gli attacchi informatici, indipendentemente dal prezzo che saremo costretti a pagare per difenderci. Bruxelles ha quindi già deciso: gli antivirus diventeranno obbligatori, ma le conseguenze economiche sollevano ancora dubbi sulla sostenibilità per le industrie e i consumatori.