Autovelox, annullati più di 1.800 verbali in pochi giorni | La vicenda scandalo: riconosciute le irregolarità
Annullati 1.819 verbali per irregolarità sul sistema di accertamento delle sanzioni. Le proteste hanno insospettito il sindaco
La stretta sugli autovelox killer inizia a dare i suoi frutti. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva infatti già annunciato misure di contrasto al fenomeno dei rilevatori di velocità piazzati solo per battere cassa.
In effetti quello che sta succedendo ha tutta l’aria di essere un cambio di passo epocale. È da tempo infatti che aspettiamo una regolamentazione chiara sull’uso di questi dispositivi, usati troppo spesso dalle amministrazioni locali perdendo di vista il vero scopo di questi apparecchi.
Gli autovelox usati in modalità automatica dovrebbero servire esclusivamente per un obiettivo: aumentare la sicurezza su alcuni tratti di strada giudicati particolarmente insidiosi. Un loro impiego “etico” dovrebbe infatti essere quello di evitare gli incidenti agendo da dissuasori dell’alta velocità.
Dispositivi pirata: più che utili, pericolosi
Purtroppo la pioggia di ricorsi vinti dagli automobilisti in Cassazione racconta proprio un’altra storia. Troppo spesso questi apparecchi sono impiegati dagli enti locali in modo approssimativo, a volte tarati male, altre volte addirittura nemmeno omologati, e per giunta piazzati ad hoc “su tratti di strada dove la velocità scende bruscamente da 90 a 50 km/h” – come ha sottolineato lo stesso Salvini – risultando di fatto una trappola per molti automobilisti.
I quali in assoluta buona fede non hanno nemmeno il tempo di rallentare e adeguarsi al nuovo limite di velocità che subito sono pizzicati dal velox. Questo genere di pratica denunciato dal ministro, al posto di rendere le strade più sicure, comporta un rischio ben maggiore. Infatti chiunque si renda conto con insufficiente anticipo che l’apparecchio è lì pronto a fotografare la sua targa, di solito inchioda per evitare di essere sanzionato. Una strategia che, se applicata su strade molto trafficate o su asfalto bagnato, potrebbe causare incidenti. Ecco qual è il paradosso tutto italiano.
1.800 verbali in 10 giorni: annullati in autotutela
Ma forse qualcosa si sta sbloccando. A confermarlo sarebbe l’annullamento di ben 1.819 infrazioni elevate da un apparecchio killer localizzato in viale Tre Denari, tra Maccarese e Torrimpietra, nella località di Fiumicino. A seguito di una serie di accese contestazioni da parte di automobilisti che hanno iniziato a collezionare un buon numero di verbali – 3,4 al giorno, ma se sono contati anche 15 recapitati a una sola famiglia – addirittura lo stesso sindaco, Mario Baccini, ha iniziato a insospettirsi cercando di fare chiarezza in merito alla vicenda.
Dagli accertamenti effettuati sono risultate evidenti le irregolarità nell’installazione del dispositivo, il quale non era segnalato da cartelli ben visibili e posti ad almeno 400 metri, come prescrive il Codice della Strada, e per di più ha iniziato a funzionare nottetempo dopo anni di inutilizzo. Il Comune si è visto costretto correre ai ripari affidando alle parole della comandante della Polizia locale, Patrizia di Girolamo, la decisione dell’amministrazione comunale di Fiumicino. Tutti assolti gli automobilisti multati: il Comune ha dichiarato che i verbali comminati nei giorni tra il 10 ed il 20 aprile saranno annullati per vizio di forma. Il ricorso sarà in autotutela, ossia ogni cittadino dovrà presentarsi di persona al comando della Polizia Locale e chiedere l’annullamento, o nel caso dei 600 verbali già pagati, il rimborso.