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Mobilità green, passo importante verso il futuro | La ricarica si potrà fare ovunque

Auto elettrica in carica – giornalemotori.it

Molti pensano che uno dei gravi problemi delle auto elettriche in Italia sia dovuto alla mancanza di punti di ricarica. È vero piuttosto il contrario

La domanda di auto elettriche in Italia è ancora ferma al 4%. Questo dato un po’ scoraggiante mette il nostro paese in una posizione scomoda rispetto alle richieste di riduzione delle emissioni stabilite da Bruxelles.

Le cause di questo fenomeno sono state già ampiamente discusse. Arrivati a questo punto possiamo escludere con certezza che si tratti solo di un fattore culturale dovuto alla scarsa predisposizione dei nostri automobilisti per il settore elettrico.

Anche quella ha giocato il suo ruolo in questo flop dell’auto elettrica nel nostro paese, ma non possiamo ridurre tutto solo a un problema di accettazione. Come non ci sono più scuse che tengano riguardo alla mancanza di punti di ricarica.

Ci stiamo preparando a un futuro green

Anche qui è stato ampiamente dimostrato che, a quest’altezza, si tratta in realtà di un falso mito, in quanto oramai siamo arrivati già a contare più punti di ricarica di quante auto BEV siano in circolazione. I numeri ci dicono che le colonnine sono praticamente il doppio rispetto alle 200.000 vetture elettriche che circolano per strada.

Questo sbilanciamento è dovuto al fatto che molti italiani hanno preferito approfittare dei bonus edilizi concessi dal Governo per la costruzione di wallbox nei garage privati o nei parcheggi condominiali piuttosto che usufruire degli incentivi decisamente meno vantaggiosi per l’acquisto di un’auto elettrica. È vero che qualche regione come la Sicilia si sta muovendo in autonomia concedendo l’erogazione di un bonus extra fino a 5.000 euro cumulabile con gli incentivi statali, ma il fondo a disposizione è davvero esiguo e soprattutto valido solo per i residenti in Sicilia.

Punti di ricarica in autostrada – giornalemotori.it (web)

Anche viaggiare in autostrada non sarà più un problema

Quindi gli italiani non odiano le elettriche, semplicemente le percepiscono ancora un po’ troppo care. C’è da dire infatti che stiamo facendo di tutto per prepararci alla grande al momento tanto atteso, quello in cui i prezzi si adegueranno alle condizioni del mercato. Se andiamo avanti di questo passo, per allora troveremo una infrastruttura di ricarica decisamente ben distribuita, con una buona penetrazione anche in autostrada. A chiederlo è sempre l’Europa nel pacchetto di misure “Fit for 55“.

Il Parlamento europeo ha approvato in questo regolamento la presenza di stazioni di ricarica elettrica ogni 60 chilometri lungo le autostrade europee entro il 2026. Le stazioni di ricarica dovranno avere una potenza minima di 400 kW, che aumenterà a 600 kW entro il 2028. Il tutto dipenderà da quanta energia saremo in grado di produrre e distribuire. Non solo le auto, ma anche autocarri e autobus avranno la loro stazione di ricarica ogni 120 chilometri. Nel regolamento si prevede anche l’infrastruttura di stazioni a idrogeno ogni 200 chilometri entro il 2031. Ma meglio procedere con ordine: prima l’elettrico, poi l’idrogeno. Entro il 2027 sarà creata una banca dati sull’Ue per fornire informazioni ai consumatori sulla disponibilità, i tempi di attesa e i prezzi dei carburanti alternativi.

Published by
Luca Papperini