Se hai da poco conseguito la patente conviene iniziare a praticare da solo al volante con un’auto della vecchia guardia. Il motivo ti stupirà
Lo scorso 27 giugno è stato approvato in Consiglio dei Ministri il decreto sulla sicurezza stradale presentato da Matteo Salvini. Tra le misure ormai note, come la sospensione della patente già dal primo accertamento per alcune violazioni molto diffuse, una stretta è stata data sulla regolamentazione per i neopatentati.
Il tragico incidente di Roma, dove ha perso la vita un bambino di 5 anni a causa dell’imprudenza di un conducente appena ventenne, ha nuovamente acceso i riflettori sui provvedimenti da attuare con una certa urgenza sulla categoria dei neopatentati per limitare il ripetersi di avvenimenti di quella gravità.
La fascia di età compresa tra 19 e 24 anni rimane secondo le statistiche la più esposta ad incidenti che provocano morti e feriti gravi. E la cronaca di questi giorni ci ha solo confermato che i numeri avevano ragione.
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada non sarà più consentito a conducenti con meno di tre anni di patente di guidare bolidi come la Lamborghini Urus che ha centrato la Smart con a bordo il piccolo Manuel. Per tutti i neopatentati sarà obbligatorio nei tre anni successivi al conseguimento del permesso di guida utilizzare auto con potenza non superiore ai 55 kW, o 75 cavalli per tonnellata. Nel vecchio Codice della Strada questa prescrizione era limitata a solo 1 anno. Rimangono inalterati gli altri obblighi già previsti in base all’articolo 117 del Codice della Strada: non superare i 100 km/h sulle autostrade e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Limitazioni di velocità previste per 3 anni.
E si faccia ben attenzione, perché ogni sgarro è pagato doppio rispetto a chi possiede la patente da più tempo. Sia in termini di punti, sia di sanzioni. Per i neopatentati le multe per eccesso di velocità partono di default da 161 euro, mentre le sanzioni accessorie quali la decurtazione dei punti della patente sono decisamente più salate rispetto agli automobilisti con più di 3 anni di patente. Altra nota dolente è l’imposizione del tasso alcolemico zero sempre nei primi tre anni. Se si viene pizzicati anche solo con un valore minore o uguale a 0,5 grammi per litro, la multa è di 624 euro. Sanzione che si gonfia a dismisura se il tasso rilevato supera questo livello, che è poi limite per tutti gli altri conducenti.
Detto ciò vi starete chiedendo che c’entra l’auto elettrica con tutto questo tema dei neopatentati e come mai se ne dovrebbe sconsigliare l’utilizzo. Il discorso è molto semplice. Come è normale che sia, i neopatentati non hanno ancora quella destrezza al volante che permette loro di condurre mezzi con performance di alto livello. L’introduzione delle auto elettriche ha portato i veicoli a sviluppare velocità molto più elevate, soprattutto nello scatto in partenza. Questo fenomeno è dovuto all’altissima efficienza del motore elettrico rispetto a quello termico. Ciò ha consentito accelerazioni prodigiose rispetto alle auto tradizionali di stessa potenza.
Questa che per molti può rappresentare un caratteristica distintiva del veicolo elettrico, può rivelarsi pericolosa per i giovani guidatori inesperti. Le auto elettriche, come la Tesla Model S e la Kia EV6 GT, offrono prestazioni simili a supercar di lusso – da 0 a 100 km/h in 3.2 secondi – ma i giovani conducenti, anche dopo tre anni di patente, potrebbero non avere l’esperienza necessaria per gestire questa accelerazione. Gli esperti consigliano ai neopatentati di optare per modelli tradizionali con potenza moderata e motore a 4 cilindri per evitare situazioni di pericolo.