Climatizzatore auto fuori uso: per l’estate è un grave problema | Puoi risolvere con pochi euro
Se ti sei accorto che l’aria condizionata non raffredda più come prima, puoi effettuare una prima diagnosi e capire da dove deriva il problema. Risolvi con un piccolo intervento fai da te
Con l’ondata di caldo che si è già abbattuta sulla penisola, sono tempi duri per gli automobilisti. Così evitare di parcheggiare l’auto sotto il sole cocente dell’estate diventa una delle priorità. Si sa però che le cose non sempre sono così facili, soprattutto quando si tratta di parcheggiare.
Ma una soluzione c’è già – direte voi. Sì, in effetti azionare il climatizzatore potrebbe aiutare, soprattutto quando le temperature diventano insopportabili per mettersi al volante.
Insopportabili e anche pericolose, aggiungiamo. In effetti a confermarlo sono degli studi secondo cui guidare con temperature superiori ai 35 gradi all’interno dell’abitacolo espone il conducente agli stessi rischi che si corrono a guidare con un tasso alcolemico nel sangue di 0,5 grammi/litro.
Quando l’aria condizionata inizia a perdere colpi
E quindi vai di aria condizionata. I suoi benefici sono tanti: abbatte la temperatura infernale dell’abitacolo, elimina la fastidiosa umidità, e permette al conducente di concentrarsi meglio durante la guida, consentendo inoltre di evitare di abbassare tutti i finestrini anche durante i viaggi in autostrada. Il che comporterebbe un buon aumento dei consumi, dal momento che il flusso d’aria deviato a più di 100 km/h nell’abitacolo agisce come una sorta di paracadute, aumentando la resistenza aerodinamica del veicolo.
Qualora il climatizzatore dovesse presentare dei problemi di funzionamento ecco alcuni suggerimenti utili per effettuare una prima diagnosi fai da te ed eventualmente intervenire. Uno dei primi classici segnali di un malfunzionamento è la mancanza di aria fredda dalle bocchette. Questo sintomo potrebbe indicare diverse anomalie. Partiamo dalla più probabile: il filtro dell’aria sporco o intasato che ostacola il flusso d’aria nel sistema di climatizzazione e riduce l’efficienza del raffreddamento, accompagnandolo spesso a odori sgradevoli. Per ovviare a questo problema è bene sostituire regolarmente il filtro dell’aria e tenere pulite le condotte dai residui di sporcizia.
Come ricaricare il condizionatore con il kit fai da te
Un altro possibile problema è la perdita di liquido refrigerante. Cosa che non dovrebbe avvenire se non in presenza di guarnizioni difettose, tubi rotti o altri componenti danneggiati. In questi casi, sarà necessario rivolgersi a un professionista che potrà verificare meglio dove si annida la perdita introducendo un liquido tracciante colorato. Escluso un malfunzionamento dovuto a danni gravi, si può procedere a ricaricare anche autonomamente il gas refrigerante utilizzando un kit fai da te.
Per ricaricare bisogna prima trovare la valvola del gas refrigerante, quindi aprire lentamente quella del kit di ricarica per far entrare il refrigerante nel sistema di climatizzazione. È importante in questa fase monitorare la pressione del sistema con un manometro e interrompere la ricarica quando raggiunge il livello raccomandato. I kit di ricarica fai da te si possono acquistare presso le stazioni di rifornimento o online. I prezzi generalmente sono compresi tra 30 e 70 euro. Ovviamente questa soluzione ci permetterà di risparmiare sui costi di manodopera che talvolta possono sfiorare i 65-70 euro/ora. Se invece il problema fosse dovuto alla rottura del compressore, sarà necessario l’intervento di uno specialista, e la riparazione può essere salata, con un costo che varia da 500 a 700 euro per un compressore nuovo e da 200 a 300 euro per uno rigenerato.