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Auto elettriche, è davvero la migliore scelta per il futuro? Le cose non stanno proprio così | La ricerca evidenzia tutt’altro

Auto elettrica – giornalemotori.it

Un altro studio condotto dal Politecnico di Milano svela i retroscena dietro alla scelta di un mezzo più sostenibile

Che l’auto elettrica non sia ancora pronta per affrontare le beghe della mobilità italiana è abbastanza evidente da anni. Il problema è che i sostenitori a spada tratta di questa tecnologia non lo ammetteranno mai, nemmeno sotto tortura.

Anche di questo ce ne siamo fatti ampiamente una ragione, e chi di noi ha avuto l’ardire di proporre soluzioni alternative all’elettrico, o abbia in qualche modo smascherato il lato oscuro della mobilità a zero emissioni, è stato sistematicamente preso o per matto o per complottista, e il suo parere mistificato.

Con quali evidenze alla mano poi non è dato sapersi. Quello che invece è provato va proprio nella direzione opposta. Con questo non vogliamo dire che la tecnologia dell’auto elettrica sia destinata al fallimento. Tutt’altro. Ci piacerebbe dire che sia già la soluzione per risolvere i problemi di mobilità da qui al 2030, quando ci aspettano grandi traguardi nella riduzione delle emissioni, ma non lo è.

Dove l’auto elettrica continua a inciampare

L’auto elettrica è un ottimo punto di partenza e una grande rivoluzione rispetto al motore termico. Ma è una tecnologia a cui ancora – per fortuna o purtroppo – non siamo pronti. Non siamo ancora dotati di un’infrastruttura di rete in grado di reggere un picco di richiesta energetica proveniente dall’utilizzo di massa di questi veicoli. Se domani tutti avessimo un’auto elettrica e installassimo colonnine di ricarica in ogni parcheggio condominiale, nel giro di pochi minuti avremo un blackout via l’altro.

Ma a parte questi che alla fine sembrano “dettagli”, ci sono altri motivi di carattere ben più “sostenibile”, che hanno un riscontro più puntuale nelle evidenze scientifiche di uno studio condotto dal Politecnico di Milano. Secondo questa ricerca presentata all’Urban Mobility Council di Unipol, soltanto il 30% dei veicoli circolanti in Italia potrebbe essere immediatamente sostituito con un’alternativa elettrica. I dati di questa ricerca in sostanza mostrano come le auto vecchie possono essere più sostenibili di quelle a zero emissioni.

Lo studio del Politecnico evidenzia come in alcuni casi i veicoli più vecchi inquinano meno di quelli considerati più sostenibili – giornalemotori.it

I veicoli più vecchi inquinano meno di quelli più “eco”: lo studio del PoliMi

Sembra assurdo, ma se si analizza la questione più nel dettaglio non lo è. Infatti lo studio ha preso in esame una moltitudine di fattori che farebbero propendere per sostituire la classe “Euro” con uno strumento di misurazione reale chiamato “Green box”, capace di calcolare le effettive emissioni di CO2 di un veicolo in base alla analisi costante dei chilometri percorsi, delle velocità, dello stile di guida e dell’effettivo utilizzo nel tempo del mezzo. Quest’ultima sembra essere una variabile nient’affatto trascurabile, dal momento che i processi di produzione sono responsabili della gran parte delle emissioni di CO2 durante l’intero ciclo di vita del veicolo. 

Ciclo che si va ad accorciare sensibilmente con le auto elettriche a causa del crollo delle batterie dopo 6-7 anni di utilizzo intensivo. Ma al di là di questo aspetto, lo studio del Politecnico mette in evidenza come dai calcoli della Green box emerge che il 43% dei veicoli Euro 5 risulta avere emissioni inferiori alla media delle auto Euro 6. Eclatante il caso degli Euro 4 – ricordiamo è lo standard entrato in vigore ormai nel lontano 2005 – che nel 26% dei casi emettono meno CO2 delle auto di classe superiore.