Scoperte in un campo 600 auto nuove di zecca abbandonate | Svelato il mistero in Cina
La scoperta è sconvolgente e sembrava non avere una spiegazione. Si è capito dopo il reale motivo dell’abbandono
È risaputo che la Cina vanta il primato di più grande produttore mondiale di auto elettriche. Il fenomeno ha avuto una brusca accelerata in questi ultimi anni, tanto che i colossi europei stanno correndo ai ripari per fronteggiare ad armi pari la tigre asiatica.
In realtà la lotta rimarrà sempre impari, dal momento che l’industria automobilistica cinese si è impossessata di gran parte dei giacimenti di terre rare per la fabbricazione su scala globale di batterie al litio.
Questo vantaggio competitivo sulle materie prime ha permesso una crescita costante dei veicoli grazie alla nascita di diversi marchi fino a qualche tempo fa sconosciuti. O meglio, conosciuti solo in Cina. In breve questi costruttori hanno aggredito anche il mercato europeo con auto elettriche di nuovissima generazione, dai costi molto più abbordabili rispetto alle elettriche fatte qui da noi.
Elettriche cinesi, sempre un passo avanti
Il fenomeno ovviamente preoccupa i costruttori europei, che non solo si vedono soffiare sotto il naso alcuni importanti affari proprio in casa loro, ma devono contestualmente lottare con le problematiche legate allo sviluppo di motori termici più puliti. È nota la polemica dello stop ai motori a combustione imposto da Bruxelles ai costruttori per il 2035.
Comunque andranno a finire le cose è chiaro che l’industria automotive europea sta perdendo e perderà sempre più egemonia e competitività, rimanendo un passo indietro rispetto ai cinesi ancora per qualche tempo. Mentre loro sviluppano nuovi modelli elettrici e tecnologie probabilmente segrete, noi ci battiamo per trovare metodi alternativi volti a prolungare l’agonia delle macchine termiche. Sembra ovvio che, detta così, rischiamo di trovarci in un grosso problema in futuro. Per di più quando le materie prime inizieranno a scarseggiare.
Cosa sta succedendo con le vetture abbandonate
Nel corso degli ultimi anni numerose case automobilistiche cinesi, come BYD, BAIC, Geely e NIO, hanno giocato un ruolo chiave nella crescita del settore delle auto elettriche nel paese, immettendo sul mercato locale un quantitativo enorme di veicoli. Stando ai numeri comunicati dall’associazione dei costruttori cinesi (dati magari un po’ ritoccati per eccesso), si dovrebbero essere superati i tre milioni e mezzo di veicoli a batteria, il 102,8% in più rispetto al 2021. Per di più teniamo presente che la Cina ha introdotto politiche e incentivi per promuovere l’adozione dei veicoli elettrici, compreso l’obbligo per i produttori di auto di vendere una determinata percentuale di veicoli a emissioni zero.
Proprio questo fattore ha contribuito alla rapida crescita e alla leadership cinese nella produzione di auto elettriche. Ma ha avuto anche un contro effetto poco prevedibile. La storia ha dell’assurdo. Tutto parte dal distretto di Hangzhou, dove sono state scoperte migliaia di auto elettriche ammassate in un campo. Le vetture, principalmente modelli Geely Kandi K10 EV, Neta V e BYD e3, sono state filmate da un drone e le immagini diffuse su YouTube da Winston Sterzel. Le auto sembrano essere nuove di zecca, con le plastiche interne ancora intatte e targa regolare. Si ipotizza che le aziende colpevoli della sovrapproduzione, non corrispondente ai reali fabbisogni del mercato, abbiano immatricolato le vetture per garantire al governo di Pechino i numeri sufficienti di vendita allo scopo di ottenere sussidi statali.