Auto elettriche, arriva lo stop per la Cina | In molti temono una guerra
L’Unione Europea ha intenzione di frenare l’import di auto elettriche a basso costo dalla Cina: che cosa accadrà?
L’Antitrust di Bruxelles sta attualmente studiando un nuovo modo per riuscire ad evitare che il mercato venga invaso da queste auto, anche se alcuni Stati hanno paura di una guerra commerciale con la Cina.
L’Ue ha intenzione di mettere delle restrizioni sulle importazioni delle auto elettriche cinesi, al fine di proteggere l’industria del blocco dalla concorrenza, da molti ritenuta sleale, che potrebbe mettere a rischio la produzione dei veicoli.
Bruxelles, quindi, ha approvato la riforma del mercato delle auto che impedirà che vengano venduti veicoli con motore a combustione dal 2025, mentre le compagnie automobilistiche cercano di mettersi in pari con le aziende statunitensi come Tesla o come quelle asiatiche, che sono avanzate per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie.
La Commissione Ue non vuole più le auto cinesi
Nel corso degli ultimi mesi, marchi cinesi come Great Wall, Byd e Ora hanno lanciato un’offensiva di vendita in Europa, dove stanno guadagnando rapidamente quote di mercato con dei veicoli elettrici con qualità migliore a prezzo basso. Secondo uno studio recente di Allianz, i veicoli elettrici cinesi sono un rischio sempre peggiore per le case automobilistiche europee, e potrebbero costare ben 7 miliardi di euro all’anno di profitti, tranne nel caso in cui l’Ue non imponga delle tariffe reciproche.
La Commissione ora pensa di frenare in qualche modo l’entrata nei Paesi membri auto cinesi, riducendo la loro diffusione nel mondo del mercato. L’unità di difesa commerciale della Commissione penserebbe di avviare delle indagini anti sovvenzioni o antidumping, che potrebbero portare l’Ue a imporre altri dazi o altre restrizioni su questa autovetture.
Timore di una guerra commerciale: ci potrebbero essere gravi ritorsioni da parte di Pechino
Per riuscire a raggiungere i suoi scopi, l’Ue potrebbe decidere di limitare le importazioni al di fuori dell’Ue nel caso in cui il dipartimento per il commercio decidesse di stabilire un’indagine sui prodotti sovvenzionati o venduti sottocosto che colpiscono l’industria Ue.
Tutto questo accade di già sui prodotti cinesi, come alluminio, acciaio o i pannelli solari, ma fino a questo momento Bruxelles non aveva preso di mira automobili, dispositivi medici e treni, per paura di scatenare la rabbia Pechino e una guerra commerciale. Secondo la Germania, ci potrebbero essere gravi ritorsioni da parte di Pechino, che potrebbero danneggiare le esportazioni verso la Cina.