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Autovelox, da ora non perdi più i punti, l’incredibile caso che salva la patente

Un autovelox mobile – giornalemotori.it

Ogni multa dell’autovelox è accompagnata da una decurtazione di punti a seconda della gravità dell’infrazione. A volte però puoi salvarli tutti 

Nella vita frenetica di tutti i giorni può capitare di spingere sul pedale del gas un po’ di più di quello che è consentito dal limite di velocità. Per qualcuno di noi questa è una prassi consolidata che finisce per metterci sempre nei guai.

Non dobbiamo dimenticarci che i controlli delle forze dell’ordine sono sempre in agguato e basta passare davanti a un rilevatore elettronico della velocità per essere messi spalle al muro e costretti a pagare multe che possono diventare molto salate a seconda di quanto superiamo il limite.

Il controllo della velocità è effettuato sempre da strumenti precisi in grado di rilevare l’entità della violazione. In alcuni casi è possibile trovare a poca distanza dall’autovelox un posto di blocco dove gli agenti, dopo aver individuato il trasgressore, gli notificano immediatamente il verbale.

Accertamento automatico: pro e contro

Questi casi a dir la verità sono sempre più rari. Solitamente l’accertamento della violazione avviene in maniera del tutto automatica, motivo per cui non si richiede la presenza di una pattuglia in zona per fermare l’automobilista e notificare in tempo reale la sanzione.

Questa pratica ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Da una parte infatti consente alle forze dell’ordine di impiegare il loro servizio sul territorio senza dover pensare a sanzionare gli automobilisti per eccesso di velocità. Questo lavoro infatti può farlo in autonomia l’autovelox. Lo svantaggio per l’ente che eleva la sanzione è che in questo modo non potrà mai sapere chi era in quel momento alla guida del veicolo.

Un autovelox fisso – giornalemotori.it

Quando l’autovelox colpisce ma conservi tutti i punti

Ogni volta che un autovelox pizzica un veicolo oltre il limite, scatta in automatico la sanzione diretta al titolare del mezzo. Ma quante volte può capitare di aver prestato l’auto a un parente o ad un amico? Sono molto frequenti i casi in cui il proprietario del veicolo non corrisponde anche al conducente. La multa però sarà sempre a carico del titolare, a meno che questi non comunichi con sollecitudine alle autorità (entro 60 giorni) chi era al volante. In quel caso ovviamente i punti decurtati dalla patente andrebbero scalati solo a chi effettivamente si trovava alla guida in quel momento.

Tutti i titolari sono chiamati a specificare le generalità del conducente, pena una seconda multa da 282 a 1.142 euro. Ci sono casi però dove non sempre è possibile stabilire chi è stato il trasgressore. Per di più, se il verbale arriva a casa con largo ritardo, è legittimo non ricordarsi chi era quel giorno alla guida. A stabilirlo è una sentenza della Cassazione che ha accolto un ricorso di una donna che ha comunicato tempestivamente alla polizia di non ricordare chi della sua famiglia guidava la sua auto quel giorno. Il giudice ha stabilito come legittima l’istanza della donna, infatti secondo la Cassazione “bisogna distinguere la condotta di chi omette del tutto di comunicare le generalità del conducente del veicolo da quella di chi invece comunica l’esistenza di validi motivi volti a giustificare l’omessa trasmissione dei dati. In quel caso non si è riusciti a risalire al trasgressore e la donna ha salvato i punti della sua patente.