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Seggiolino anti abbandono: esplode il caso in Italia | La legge parla chiaro, ecco cosa si rischia

seggiolino anti abbandono – giornalemotori.it

Seggiolini anti abbandono: sono obbligatori dal 2019. Dopo il recente caso di cronaca, occorre fare un po’ di chiarezza

Stella è la prima bambina che è morta in Italia dopo la legge del 2019, nella quale si introduceva l’obbligo dei dispositivi anti abbandono, con tutti gli strumenti necessari per poter salvare i bambini che vengono lasciati in auto.

La piccola aveva 11 mesi è ha perso la vita nella città militare della Cecchignola, a Roma. Il papà, un carabiniere, doveva portarla al nido: tuttavia, Stella, che era assicurata sul sedile posteriore, è rimasta per delle ore all’interno dell’auto elettrica, fino a quando la madre l’ha ritrovata.

Ogni tentativo di salvarla, purtroppo, è stato vano.

Legge salva bebè: dal 2019 obbligatori i dispositivi anti abbandono

Nel 2018, allo scopo di evitare tragedie come quella che è avvenuta a Roma, è stata introdotta la legge 1.117, la legge salva bebè, che modifica l’art 172 del Codice della Strada e che è entrata in vigore nel luglio del 2019. Con il decreto 122 del 2019, il decreto seggiolino, vengono elencati i requisiti tecnici dei dispositivi anti abbandono. Le multe, invece, sono scattate a partire da marzo 2020.

I bambini coperti dalla norma hanno un’età compresa tra 0 e 4, e il dispositivo è obbligatorio su auto, autocarri e camion. La legge salva bebè interessa non soltanto i genitori, ma qualunque persona viaggi con un bimbo in auto. I dispositivi anti abbandono sono di tre tipi: possono essere integrati nei veicoli, integrati nel seggiolino, oppure sono indipendenti, che sono i dispositivi più diffusi, e che richiedono che i sensori vengano installati al di sotta della seduta del seggiolino.

seggiolino anti abbandono – giornalemotori.it

Obbligo di dispositivo anti abbandono: ecco che cosa si rischia se non si rispetta la norma

Il dispositivo anti abbandono segnala l’abbandono di un bambino che ha meno di 4 anni. Il dispositivo dovrà essere in grado di attivarsi in maniera automatica, e deve dare il segnale di conferma al conducente nel momento in cui si attiva. Se il dispositivo rileva la necessità di dare il segnale d’allarme, questo dovrà essere capace di attirare l’attenzione del conducente con segnali acustici, visivi e percepibili.

I dispositivi antiabbandono potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di chiamate o messaggi. Chi non rispetta questo obbligo rischia una sanzione cha parte da 81 euro e arriva a 326 euro. Se il conducente viene beccato più volte senza dispositivo, si rischia la sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 e 60 giorni.