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Nuovo obbligo per gli automobilisti: la decisione arriva dall’Europa | Multe fino a 345 euro

Nuova Direttiva europea – giornalemotori.it

Alcune normative europee impongono standard che vanno rispettati. Le multe per violare queste disposizioni si fanno salate

Le normative imposte da Bruxelles sulla circolazione dei veicoli sono sempre più stringenti. Il mercato automobilistico si fa ogni giorno più vincolato a obblighi di legge che determinano in certi casi il destino stesso dei nuovi modelli messi in vendita, con buona pace dei costruttori e dei loro investimenti in ricerca e sviluppo.

Come sappiamo, l’Unione europea ha stabilito rigorosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 da qui al 2030. La sfida per i costruttori è quella di adattarsi non solo a un mercato in continua evoluzione, ma nel contempo assicurarsi che la media delle emissioni di CO2 e ossidi di azoto (NOx) dei veicoli nuovi immatricolati non superi determinati limiti. La missione è quasi impossibile.

L’Europa chiede anche agli automobilisti stessi di adattarsi a regole e criteri internazionali per armonizzare le norme per il rilascio delle patenti. Il che significa che detta quali devono essere i criteri di idoneità, i requisiti di formazione e gli standard per conseguire il permesso di guida in tutti gli Stati membri. Lo abbiamo di recente visto con l’introduzione della nuova patente digitale.

Le restrizioni contro l’inquinamento acustico

Le restrizioni riguardano anche i limiti di inquinamento acustico accettati per ogni veicolo. Sempre Bruxelles infatti definisce i criteri sulle norme antirumore per i nuovi mezzi immessi sul mercato. Questi limiti sono specifici per diverse categorie di veicoli, come auto, motocicli e veicoli commerciali leggeri. Ciò obbliga i costruttori a garantire che i loro mezzi rispettino le nuove direttive in materia di inquinamento acustico durante i test di omologazione.

Esistono infatti alcune norme che stabiliscono sia quali devono essere i sistemi di accertamento per la misurazione del rumore proveniente dai sistemi di scarico, sia i decibel tollerati per il rombo emesso da auto e moto. Per quanto riguarda quest’ultima categoria ad esempio, il rumore ammesso per ciascuna delle classi di motociclo è ben definito, e deve rientrare entro determinati standard, ovviamente si tende a promuovere quelle più silenziose.

Ispezione con dispositivo per rilevare i limiti di rumore dal terminale – giornalemotori.it

Vietato rimuovere il dB killer

Nello specifico si tratta della Direttiva 92/61/ e della 97/24 dell’Unione europea che stabiliscono i limiti di rumore per le moto. L’osservanza di queste normative, nonostante in passato abbia presentato alcune ambiguità nell’interpretazione, da oggi sarà più stringente, per regolamentare ulteriormente e sanzionare in modo severo chi non rispetta i limiti acustici. L’obiettivo è evitare, per esempio, che un classico ed intramontabile CB della Honda si possa trasformare in una Ferrari.

Per affrontare le ambiguità di interpretazione e regolamentare in modo più chiaro il tema dell’inquinamento acustico, la legge prevede il fissaggio dei dB killer al corpo del silenziatore. In sostanza si obbliga ciascun motociclista a rispettare le emissioni acustiche permesse per legge, vietando la rimozione di questo cilindretto all’interno della marmitta che consentirebbe di ridurre il rumore. Molti centauri sono soliti eliminare questo dispositivo, perché considerato poco performante per la moto; in realtà non si fa altro che rimuovere un sistema anti inquinamento acustico. Motivo per cui l’articolo 72 del Codice della Strada prevede multe dagli 87 ai 345 euro per questa violazione. Con l’intervento di una nuova Direttiva, la Ece-R 92, i dB killer saranno installati in modo permanente e non potranno essere facilmente rimossi o modificati per aumentare di proposito il rumore. Solo in pista sarà consentito girare senza.