Alcol alla guida, adesso cambia tutto | Non ti fanno nemmeno mettere in moto
Bere e guidare è un binomio che stona. Troppi rischi, troppi morti: entrano in vigore misure più restrittive
L’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti è in aumento, soprattutto tra i più giovani. L’esplosione del fenomeno preoccupa le autorità, che hanno rilevato come il tasso di incidenti con esiti spesso letali sia in aumento nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
Alzare troppo il gomito e mettersi alla guida è un comportamento che non solo mette a rischio la sicurezza di tutti, ma disprezza ogni più basilare codice etico-comportamentale di convivenza e di rispetto degli altri.
A farne le spese sono quasi sempre gli utenti più deboli della strada, come pedoni, runner e ciclisti, colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Secondo i dati dell’ASAPS, gli incidenti che coinvolgono queste categorie sono quasi sempre causati da soggetti in stato di alterazione psicofisica indotto da alcol o sostanze.
Strumenti e procedure finora un uso
L’accertamento della guida sotto l’influenza dell’alcool è uno dei temi sotto la lente di ingrandimento del nuovo Codice della Strada. Le disposizioni previste dall’articolo 186 mirano a punire con un inasprimento delle sanzioni i trasgressori, attraverso l’accertamento dell’assunzione di alcol con strumentazioni tecniche adeguate, riservate esclusivamente alle forze di polizia.
L’articolo 186 esclude che siano di prassi adottabili altri tipi di accertamenti, come le analisi del sangue, ad esempio. Per evitare questo controllo, in assenza di strumentazione tecnica in dotazione alla Polizia, è necessario per le autorità dimostrare il motivo per sospettare che il conducente sia effettivamente sotto l’influenza dell’alcool.
Alcoltest e alcolock
Non c’è dubbio che le alternative a un etilometro esistano e siano spesso già adottate per smascherare conducenti ebbri alla guida. Durante un controllo stradale, il personale di servizio può sospettare che la persona fermata stia guidando in stato di ebbrezza, ma non avere la strumentazione tecnica per verificare l’effettiva quantità di alcol presente nel sangue. In questo caso sono previsti test qualitativi per valutare l’equilibrio e il coordinamento del conducente. Se il conducente rifiuta questi test, è identificato come indagato e può essere denunciato.
Rifiutarsi di sottoporsi al test è una pessima idea. A confermarlo sarebbe proprio la Corte di appello di Napoli, che ha recentemente emesso una sentenza di condanna per rifiuto di sottoporsi ad accertamenti alcolemici e tossicologici, confermando la pena di tre mesi di arresto e un’ammenda di 1000 euro. Da domani però le cose potrebbero cambiare, perché con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada sono previste misure ancor più restrittive. In base a queste, potranno adottarsi alcuni sistemi di ritenzione forzata del mezzo – come l’alcolock – in modo da evitare in maniera preventiva che un conducente ebbro possa mettersi al volante. Questi dispositivi si troveranno direttamente all’interno dell’auto (al momento la misura è dedicata a soggetti già puniti per reati correlati) e si attiveranno bloccando il motore in caso di rilevamento nell’aria espirata dal conducente una quantità di alcol oltre il limite.