Tesla, eclatante il richiamo. Non si era mai vista un’operazione di massa così importante, a rischio più di un milione di veicoli
Non è la prima volta che nelle auto elettriche di Tesla si riscontrano problemi di affidabilità. Già qualche mese fa aveva generato scalpore il caso di alcune Model Y con problemi allo sterzo. Questo difetto creò subito giustificati allarmismi tra i clienti di Elon Musk dato il rischio elevato di trovarsi alla guida di un’auto con il volante staccato dal piantone dello sterzo.
Nonostante il marchio americano si sia classificato nel 2022 ai primi posti nei test di sicurezza condotti da Euro NCAP, l’ente europeo che valuta la sicurezza delle vetture attraverso i crash test, Tesla è spesso alle prese con problemi di varia natura ed entità che affliggono molte delle sue vetture vendute in tutto il mondo.
Uno tra i più noti è il surriscaldamento del motore elettrico che ha portato in certi casi allo sviluppo di incendi, un’altro molto preoccupante riguarda l’affidabilità del suo sistema di guida autonoma, finito al centro della polemica perché spesso ha causato incidenti.
Ma perché succede così spesso che un veicolo elettrico da 60.000 euro possa essere così predisposto alla comparsa di difetti abbastanza gravi? La risposta è semplice, e risiede tutta nella complessità della sua tecnologia. Dopo svariati accertamenti tecnici, gli specialisti della casa americana hanno individuato in alcuni bug del software che governa tutte le funzionalità dell’auto i problemi più comuni. In alcuni casi è stato sufficiente un aggiornamento per scongiurare altri guasti.
Questa volta però non sappiamo se sarà sufficiente una semplice operazione di questo genere. Perché l’entità del richiamo sembra essere di portata epocale. Infatti a partire dal 29 maggio l’azienda di Musk si vedrà costretta a ritirare 1.104.622 di veicoli prodotti in Cina tra il 12 gennaio 2019 e il 24 aprile 2023, come riportano fonti della CNN.
I modelli coinvolti nell’operazione di richiamo sono Model S, Model X, Model 3 e Model 6, tutti prodotti nella gigafactory di Shanghai. Al momento il problema sembra sia stato riscontrato al pedale dell’acceleratore che, se premuto erroneamente per un periodo più lungo del dovuto, può mettere a rischio la sicurezza. “Questa situazione rappresenta una potenziale minaccia”, si legge in una nota ufficiale. Il malfunzionamento dovrebbe essere legato a un difetto riscontrato nel sistema di decelerazione, che evidentemente non permette di rallentare a sufficienza quando non viene premuto l’acceleratore.
Il problema, come tutti gli altri già accaduti alle Tesla, dicono sia risolvibile con un aggiornamento del software deputato al controllo automatico dell’acceleratore. Già lo scorso marzo l’azienda americana aveva dovuto richiamare 2.600 Model S per un difetto del cofano a rischio apertura durante la guida. Lo stabilimento di Shanghai è il principale fornitore di veicoli per la maggior parte dei mercati internazionali, escluso ovviamente il Nord America. Rimane ancora poco chiaro se i veicoli provenienti da questa fabbrica e venduti al di fuori della Cina saranno inclusi nello stesso richiamo.