Elon Musk, l’annuncio improvviso spaventa tutti | La loro morte è inevitabile
Il patron di Tesla non usa mezze misure, il futuro è già scritto. Nel frattempo il tracollo in Borsa e la fuga del maggior azionista
Nonostante i suoi frequenti problemi con gli aggiornamenti del software, che causano malfunzionamenti anche molto seri, Tesla sembra mantenere salda la sua leadership nell’universo in forte espansione delle auto elettriche.
Nata come brand “full electric” fin dai suoi esordi sul mercato, l’azienda di Elon Musk ha vissuto però momenti decisamente migliori di questo, in cui i continui guai sembrano far da padrone. Non manca giorno in cui il brand americano non sia bersagliato da polemiche, forse anche per l’esuberanza delle esclamazioni del suo leader.
Però quel che davvero conta per un colosso come Tesla non sono tanto le polemiche e le critiche al suo numero uno, quanto la sua quotazione a Wall Street e la soddisfazione dei suoi azionisti. Ma se qualcuno di questi due ingredienti viene a mancare, allora le cose iniziano a mettersi male.
Finita l’epoca d’oro a Wall Street
Da qualche tempo infatti sembra che il vento non stia tirando proprio in poppa, notizia confermata anche dall’improvviso ritiro delle quote societarie di George Soros, finanziere ungherese naturalizzato statunitense che domina da sempre la scena dei maggiori investitori a livello mondiale. Un duro colpo per Tesla, che si è trovata dall’oggi al domani privata delle oltre 130.000 azioni del Soros Fund Management, in uno scenario borsistico che la vede un po’ arrancare rispetto alla sua quotazione storica di 380 dollari ad azione del 2021.
Peraltro i problemi non si limitano solo a Wall Street, ma interessano anche la sfera giudiziaria, con la class action impugnata da uno stuolo ben fornito di proprietari che hanno denunciato Tesla per aver limitato la capacità della batteria dei propri veicoli attraverso uno dei soliti aggiornamenti del software.
Oltre ai mille problemi c’è spazio anche per qualche minaccia
E i guai sembrano non finire qui, perché l’azienda di Musk è entrata pure nel mirino di Steve Wozniak, il co-fondatore di Apple, che in occasione di un’intervista alla CNN, non ha risparmiato critiche nei confronti di Tesla e del suo sistema di guida autonoma, sottolineando che – testuali parole – “Se vuoi vedere come l’intelligenza artificiale può uccidere, prova una Tesla“. Un’accusa che pesa ancor di più considerando che Wozniak stesso è un possessore di due Model S.
Dal canto suo Musk spara a zero contro tutto quello che secondo lui non rappresenta il futuro dell’auto. In un’audace dichiarazione avrebbe addirittura “minacciato di morte” le auto a combustione interna. Il fondatore di Tesla, come al suo solito senza usare mezzi termini, ha spiegato che il 2023 rappresenta l’ultimo anno di vita dei veicoli alimentati a carburante e dei loro motori che moriranno per mano di Tesla. “This year we kill the ICE“, ovvero “quest’anno uccideremo i motori endotermici” è stata la minaccia che accompagnava la sua slide di presentazione per i dirigenti europei. Minaccia reale, dato che Tesla ha rappresentato il 28% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a marzo 2023, piazzando la sua Model Y al primo posto tra le auto più vendute in Europa.