Anziani al volante, scatta il divieto per queste categorie | Tutte le limitazioni
C’è una normativa che disciplina la guida per le persone anziane? Come vedremo esistono alcuni casi in cui si prescrivono limitazioni
La patente è un nostro alleato prezioso che ci garantisce mobilità e autonomia, soprattutto quando spostarsi coi mezzi pubblici è problematico. Come tutti gli altri automobilisti, anche gli over 65 devono poter beneficiare dei vantaggi di un’auto per le commissioni quotidiane.
Guidare è un diritto per tutti coloro che hanno i requisiti stabiliti dalla legge e che sono nelle condizioni di poterlo fare. Spesso per un anziano l’automobile può fare la differenza tra una vita a rischio esclusione sociale e una più attiva e piena di stimoli.
Per questo è importante che – riflessi, vista e vari acciacchi permettendo – le persone con età avanzata possano continuare il più possibile a mettersi al volante e guidare per godere in autonomia gli anni di relax della pensione, magari con qualche bel viaggio.
Il momento della verità: il rinnovo
Prima o poi viene comunque il momento del rinnovo e solo allora, a conti fatti, sarà possibile accertare l’idoneità alla guida attraverso la visita medica. Già dopo il compimento dei 50 anni il rinnovo si farà più frequente, ogni cinque anni anziché dieci, fino ai 70 anni. Passati i 70 la validità del rinnovo si riduce a tre anni fino all’età di 80 anni. Superata questa soglia, se l’automobilista è deciso a continuare a guidare, il rinnovo sarà biennale.
In alcuni casi sarà decisione del dottore se affidare la valutazione di idoneità a una Commissione medica. Comunque, indipendentemente dall’età, il processo di rinnovo per gli anziani è semplice e standard come per tutti. Basta fare un salto alla Motorizzazione Civile, a un ufficio ACI o presso una Scuola Guida. La patente può essere rinnovata fino a quattro mesi prima della scadenza previa visita medica specialistica per accertare la forma fisica e mentale necessaria per poter guidare.
Fino a che età si può guidare?
Con il passare degli anni infatti è possibile soffrire di patologie croniche che creano forme di inabilità temporanea o permanente alla guida. Alcune condizioni cliniche, spesso associate all’età più avanzata, potrebbero non consentire il superamento dell’esame medico previsto dal decreto ministeriale. Ad esempio, patologie cardiovascolari gravi, patologie neurologiche degenerative, ma anche casi di diabete mellito con picchi ipoglicemici, e tutto un lungo elenco di altre malattie che possono interferire con lo stato attivo di coscienza.
Anche la lucidità mentale negli anni viene compromessa e spesso si finisce per compiere azioni del tutto sconsiderate al volante, nonostante per legge non sia stabilita un’età oltre la quale sarebbe meglio evitare di guidare. Prendiamo il caso dei frequenti incidenti per guida contromano che vedono coinvolti gli anziani. L’Osservatorio ASAPS ha registrato lo scorso anno 101 episodi di infrazioni contromano su strade e autostrade che hanno causato 22 morti e 174 feriti. In questa analisi dei casi, gli anziani sono coinvolti nel 15,8% degli episodi, 16 in tutto, con una percentuale di incidenti mortali del 33,3%. Esistono normative specifiche che disciplinano la guida per gli anziani, come il divieto di accesso alle autostrade o quello di viaggiare dopo le ore 22 per coloro che hanno superato gli ottanta anni, a seconda delle condizioni di salute e delle capacità cognitive. Queste disposizioni sono previste dal Decreto legislativo 18 aprile 2011, n.59 che recepisce la Direttiva 2006/126/CE.