La ricerca di una colonnina e la ricarica della batteria possono portare a conseguenze drammatiche, non si era mai arrivati a tanto
Le auto elettriche hanno concesso grandi vantaggi ambientali e in un certo senso sembrano anche la risposta che tutti si aspettavano alla crisi energetica dovuta alla sempre più prossima fine dell’era del petrolio.
Grazie alle auto elettriche si è imposto un nuovo paradigma di mobilità a basse emissioni che ci porterà dritto verso i traguardi di abbattimento della CO2 richiesti dalla Commissione europea per il 2030 fino a raggiungere pian piano il “saldo zero” entro il 2050.
Mentre il prezzo del carburante è in continua ascesa, quello dell’elettricità – dopo aver subito una brusca impennata nel 2020 che ha portato a rialzi considerevoli rispetto a qualche anno fa – sembra essersi assestato segnando lo scorso 7 Maggio quota 0,067 euro/kWh, secondo i dati ufficiali Arera. Nel secondo trimestre del 2023 il costo dell’elettricità si riduce così del 55,3%.
Una buona notizia per tutti, soprattutto per i possessori di auto elettriche, costantemente affamati di energia, ma rimangono degli ostacoli da superare. Uno dei “talloni d’Achille” dell’auto elettrica sembra essere proprio il processo di ricarica, ancora non del tutto agevole e troppo lento se paragonato alla semplicità e alla velocità del rifornimento dal benzinaio. Al momento sono ancora tante le criticità che rendono difficile questo processo.
In primo luogo la carenza di un’infrastruttura capillare di colonnine che agevoli le operazioni di ricarica, distribuendo in modo uniforme sul territorio le aree di rifornimento di energia. Sono ancora poche le stazioni di servizio che offrono questa possibilità e spesso gli automobilisti devono poter contare sui parcheggi dedicati dei grandi supermercati per poter allacciare alla rete elettrica la loro auto. Un altro grande ostacolo rimangono i tempi di ricarica, ancora troppo lenti per consentire a una fila di veicoli in coda di smaltirsi in pochi minuti.
Questi due grandi colli di bottiglia possono portare a volta a causare situazioni davvero spiacevoli, se non drammatiche. Come quella che è successa a Denver, in Colorado, dove una lite per una colonnina di ricarica è finita in tragedia. L’aggressore e la vittima sembra abbiano iniziato un acceso litigio in una stazione Tesla Supercharger nelle postazioni di ricarica ultra veloce.
Secondo le prime ricostruzioni della Polizia ancora in corso la lite è subito degenerata in una rissa con grida, calci e pugni sferrati da entrambe le parti. In un’esplosione di rabbia, uno dei due contendenti avrebbe estratto un’arma e sparato. La vittima, un giovane di soli 33 anni, ha perso la vita mentre il responsabile si è dato alla fuga. Solo poco dopo lo stesso autore del folle gesto ha avvertito le autorità con una telefonata. Le testimonianze raccolte suggeriscono che il diverbio potrebbe essersi originato per la disponibilità di una stazione di ricarica Tesla, ma c’è la possibilità che l’odio covato tra i due si sia manifestato in quel momento fatale.