Mezzi pubblici gratis, svolta storica sul prezzo del biglietto | Ecco il motivo
Vuoi viaggiare tutto l’anno spendendo solo una manciata di euro? Si può fare, con il “biglietto climatico”
Come ben tutti sanno circolare in auto è diventato proibitivo. Tra i costi di manutenzione, quelli relativi a bollo, assicurazione e revisione, per non parlare del prezzo del carburante, possedere un’auto e girarci in città è un lusso che in pochi si possono permettere.
Per quanto comodi e sicuramente meno affollati di un mezzo pubblico, i veicoli privati non sono certo campioni di risparmio e sostenibilità nel ciclo di utilizzo urbano. Anzi, si potrebbe dire tutto l’opposto. Inoltre, per la velocità media registrata in città, non offrono neppure tutto questo vantaggio rispetto a bus e metro.
Il problema è che non tutte le città in Italia possono vantare di una rete di trasporto pubblico efficiente e capillare come alcuni capoluoghi del nord del paese, dove i cittadini sono più incentivati a utilizzare i mezzi per gli spostamenti di tutti i giorni perché più comodo e conveniente.
Milano e Roma, due facce di una stessa medaglia
In una città come Milano, ad esempio, un tragitto con i mezzi pubblici potrebbe in certi casi dimezzare il tempo necessario in auto per percorrere la stessa strada. Al contrario, in una città come Roma, dove le poche linee della metropolitana non sono sufficienti a coprire la vastità della sua estensione, è normale utilizzare l’automobile per ogni spostamento.
Sicuramente non si può biasimare chi sceglie di farlo, dal momento che con i mezzi si impiega invece il doppio del tempo necessario. A fare i conti ci pensano da una parte l’esperienza di utilizzo quotidiano e dall’altra i calcoli in tempo reale dei GPS, nulla di approssimativo dunque. È però vero che a maggiore efficienza corrisponde (quasi) sempre un prezzo più alto del biglietto. In una classifica stilata da Greenpeace sulle 30 capitali europee con i trasporti pubblici più in linea con gli obiettivi ambientali, Roma si piazza al settimo posto nella classifica, ma solo per economicità: il costo del biglietto annuale è al momento fra i più bassi in Europa.
Abbonamento annuale a 20 euro, la soluzione sostenibile
Secondo Greenpeace i trasporti privati sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra dell’Unione europea e del consumo di quasi il 70% di tutto il petrolio utilizzato nel vecchio continente. Ribaltare queste percentuali sarebbe possibile grazie all’introduzione del cosiddetto “biglietto climatico“. Abbassare il costo dell’abbonamento annuale dei mezzi pubblici consentirebbe alle grandi metropoli di adottare una strategia antinquinamento efficace. Così in Italia qualche amministrazione comunale ci sta facendo un pensierino.
E qualcuna lo ha già fatto, come Bari, dove da tempo il costo dell’abbonamento annuale è praticamente “regalato” a soli 20 euro. Nel labirinto di biglietti e abbonamenti, complicato dal fatto che non esiste un sistema unificato su tutto il territorio nazionale, l’Italia si posiziona al ventunesimo posto in Europa per efficienza del trasporto pubblico. Se alcune città sperimentano soluzioni innovative, come ha fatto Bari, nella maggior parte dei casi i costi continuano a salire.