Non occorre una tecnologia all’avanguardia per rubare un veicolo moderno, basta conoscere le sue vulnerabilità
I tempi sono cambiati e non ci sono più i ladri, né le auto di una volta. Fino a pochi anni fa i sistemi elettronici presenti nei veicoli erano fatti per supportare una tecnologia che prevedeva lo sviluppo di sistemi già noti da diversi anni.
Con le attuali vetture invece tutto è stato rivoluzionato. Il cambio di paradigma digitale ha consentito molti passi in avanti nell’esperienza di guida, ma per certi versi a discapito di alcune dotazioni di sicurezza che espongono l’auto ad attacchi sempre più mirati dei delinquenti.
Oggi i ladri studiano fino all’ultimo dettaglio le funzionalità sempre maggiori e complesse delle nostre vetture per andare a scovare il “tallone d’Achille” che smaschera le vulnerabilità di ogni veicolo. In certi casi assolutamente insospettabili.
Una di queste riguarda proprio i fari. Per arrivare a spiegare come i ladri utilizzano questa scorciatoia per mettere a rischio il veicolo è doveroso precisare alcune cose per rendere chiaro il loro “modus operandi”. Per farla semplice, esiste un sistema elettronico centralizzato che invia tutti i dati alla centralina e che è in grado di gestire e smistare tutte le informazioni che arrivano al cervello dell’auto attraverso i pulsanti con cui di solito interagiamo. Questo sistema, chiamato Controller Area Network, governa ogni funzione elettronica del veicolo mediante un’intricata rete di cavi.
Grazie al suo impiego è possibile accendere e spegnere qualsiasi comando tramite un segnale codificato inviato attraverso un unico cavo dal quale partono e si diramano le informazioni necessarie all’auto per accendere, ad esempio, un dispositivo interno, il lunotto posteriore, fino al segnale che comanda l’accensione e lo spegnimento del motore.
L’intricato cablaggio del Controller Area Network (CAN) di oggi ha obbligato i costruttori a passare una parte di cavo di questo sistema di controllo elettronico molto vicino ai fari. Posizione prediletta da molti ladri per poter iniettare nel CAN un segnale che simula la presenza della chiave facendo affidamento su una semplice tecnologia Bluetooth.
Solitamente i fili per iniettare nel sistema questa informazione malevola sono nascosti in profondità all’interno del veicolo, ma con l’avvento dei fari intelligenti, che richiedono centraline dedicate, questi cavi del CAN sono diventati più accessibili. I malintenzionati possono facilmente individuarli, collegare un dispositivo e premere “play”. In un attimo il dispositivo simula la presenza della chiave originale dell’auto e le porte si sbloccano automaticamente.