Bonus auto, a sorpresa tornano gli incentivi | Ecco la data tanto attesa
Finiti in una manciata di giorni all’indomani della loro introduzione, gli incentivi per l’acquisto di una Euro 6 potrebbero presto tornare
Per abbattere l’inquinamento ed allinearsi il più possibile alle direttive di Bruxelles in agenda per il 2030, anche l’Italia ha da tempo timidamente mosso i primi passi verso un futuro della mobilità più sostenibile a livello ambientale. La parola d’ordine sembra sempre una sola: “svecchiare il parco auto circolante“. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi.
Soprattutto per i cittadini italiani con un potere d’acquisto in media decisamente scarso rispetto ai cugini nordici dell’Unione europea. E sembra essere proprio questo il nodo della matassa su cui difficilmente si potrà intervenire, se non con interventi fortemente strutturali del Governo.
Sì, è vero, gli incentivi per comprare una nuova auto meno inquinante sono stati già introdotti all’inizio dell’anno, peccato che siano andati a ruba in questione di giorni. Chi infatti aveva intenzione di acquistare un’auto nuova della categoria M1, con emissioni tra 61 e 135 g/km si è visto costretto a fare dietrofront e continuare a circolare con la sua Euro 3 scassata e inquinante.
Voglia di cambiamento sì, ma l’elettrico può aspettare
A gennaio lo Stato aveva messo sul piatto 150 milioni di euro per l’acquisto di nuove auto a motore termico Euro 6, ma si è trattato di pochi spicci a forte della grande richiesta dei consumatori. La domanda ha interessato principalmente questa categoria. Non c’è da stupirsi di questa scelta, dato che al momento è ancora la scelta più popolare e conveniente sul mercato, a differenza delle ibride plug-in che sono mediamente più costose, per non parlare delle “full electric” .
Molti si chiedono se valga la pena passare ancora per un’auto – seppur a basse emissioni – ancora a motore termico e non fare il grande salto all’elettrico, categoria invece per la quale gli incentivi sembrano non finire mai (restano ancora disponibili quasi 162 milioni). Tuttavia, a conti fatti, purtroppo ancora non conviene. Ma più che una questione di convenienza si tratta di una di sopravvivenza vera e propria. Come si può imporre una spesa che va dai 30 mila euro delle elettriche entry level di scarse prestazioni fino ad auto di segmento medio a 60/70 mila euro a consumatori che ancora circolano con Euro 0,1, o 2?
Tornano gli incentivi per le Euro 6, la data è vicina
La soluzione però sembra vicina, perché il Governo è deciso a sbloccare altri fondi destinati a diesel e benzina Euro 6 entro fine aprile. La possibile reintroduzione degli incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli prevede di includere nel programma di rottamazione anche i veicoli Euro 4, immatricolati prima del 2009, che rappresentano circa 10 milioni di unità malmesse ancora circolanti sulle strade del nostro paese.
L’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, sta spingendo per aumentare i contributi per l’acquisto di auto elettriche, arrivando fino a 7.000 euro, rispetto ai 3.000 o 5.000 euro previsti oggi. Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso la necessità di supportare coloro che dipendono dall’auto come strumento di lavoro, eliminando al contempo i veicoli più inquinanti dalle strade. L’obiettivo è sostenere chi non ha la possibilità economica di acquistare un’auto elettrica, piuttosto che coloro che possono permettersi di scegliere tra diverse opzioni.