Triangolo d’emergenza, l’addio si avvicina | Decisione a sorpresa, ecco il perché
Il triangolo di emergenza non servirà più. Allo studio misure alternative, come le luci di posizionamento, per sostituire il vecchio dispositivo
Potrebbe essere vicina la fine del triangolo di emergenza. Quel dispositivo che tutti abbiamo l’obbligo di avere come dotazione in auto e che va posizionato ad almeno 50 metri dal veicolo, o a 100 se ci si ferma su strade extraurbane e autostrade, potrebbe avere i giorni contati.
Sì, è proprio così. Utilizzato da sempre nella segnalazione di un veicolo in panne fermo in carreggiata, questo dispositivo è stato un alleato di molti automobilisti lasciati a piedi dalla propria auto proprio nel bel mezzo di una strada, e magari anche di notte. Il suo posizionamento ha da sempre permesso di avvisare con un piccolo anticipo gli altri automobilisti del pericolo di trovarsi davanti a un veicolo fermo.
Posizionato nel modo corretto, il triangolo di emergenza ha la funzione di avvisare gli altri automobilisti che c’è un problema e quindi è come un campanello d’allarme che serve affinché gli altri conducenti possano ridurre per tempo la velocità e mantenere una distanza di sicurezza adeguata dall’auto in panne.
Come si dovrebbe utilizzare il triangolo
Il triangolo di emergenza viene utilizzato spesso anche in caso di incidenti stradali e collocato dietro ai veicoli coinvolti per avvisare gli altri automobilisti dell’incidente e del pericolo sulla strada. Ma come si utilizza correttamente questo dispositivo che sta facendo tanto discutere? Innanzitutto è importante posizionarlo a una distanza sufficiente dal veicolo, in modo che sia visibile da lontano. In genere, la distanza consigliata varia a seconda che ci troviamo su strade extraurbane o magari in prossimità di una curva.
Solitamente deve essere posto sullo stesso lato della carreggiata, meglio se per farlo si indossa il giubbotto catarifrangente. Secondo gli esperti del soccorso stradale il triangolo andrebbe posizionato sempre fuori dai centri abitati, in situazioni di scarsa visibilità, come ad esempio di notte, quando le luci di emergenza non sono sufficienti a garantire la visibilità, sulle strade extraurbane per segnalare la presenza di sostanza pericolose o di oggetti sulla carreggiata, e quando il veicolo in panne non è visibile da una distanza di almeno 100 metri.
Un dispositivo più pericoloso che utile
Teoricamente l’utilizzo del triangolo di emergenza dovrebbe ridurre il rischio di incidenti. Ma le autorità si sono accorte che spesso non è così. Su strade dove la visibilità è ridotta a meno di 100 metri può rappresentare – più che un dispositivo di emergenza – un vero pericolo mortale. Dopo aver visto aumentare negli ultimi anni i casi di automobilisti investiti dopo che si erano allontanati dal proprio veicolo per posizionare il triangolo, le autorità stanno pensando che sia venuto il momento di sostituirlo. I paesi vicini lo stanno già facendo.
In Spagna questa rivoluzione sarà presto realtà. Il direttore della Direzione Generale del Traffico (Dgt), Pere Navarro, ha spiegato come questa misura sia necessaria per ridurre il numero di morti. L’anno scorso 16 persone sono state investite e uccise in autostrada dopo essere scese dal proprio veicolo. La soppressione dell’obbligo di collocare il triangolo in favore di misure alternative, come luci arancioni da posizionare sopra il veicolo, potrebbe essere la risposta a questa emergenza, come già è successo nel Regno Unito e nel Lussemburgo. Il direttore della Dgt ha anche rivelato che il 42% degli incidenti mortali è causato da perdita di controllo del mezzo, spesso per un colpo di sonno, non per l’uso di alcol, droghe o per l’uso del cellulare al volante.