Elon Musk in un mare di guai | Dopo i problemi legali arriva la sentenza
Dopo aver scatenato la polemica per il suo comportamento irriverente verso i dipendenti Elon Musk è stato chiamato a giudizio, ora le cose si mettono male
Problemi nuovamente in vista per Elon Musk, e questa volta sono seri. Dopo la bufera sui modelli Tesla che si incendiano e il più recente scandalo sul volante della Model Y a rischio distacco dal piantone dello sterzo, il magnate attira ancora su di sé l’attenzione dei media.
Questa volta però i guai giudiziari sembrano più gravi. È noto che il patron di Tesla sembra abituato a generare malcontento tra i suoi dipendenti, tanto che neanche un mese fa fece molto discutere il suo dietrofront sul licenziamento di un impiegato disabile.
La figuraccia di Musk inizia lo scorso 6 marzo, quando un suo lavoratore, Haraldur Thorleifsson, affetto da distrofia muscolare, lancia un tweet nel quale denuncia che la direzione risorse umane non è stata in grado di identificarlo come dipendente dell’azienda. La replica di Musk è agghiacciante: “La verità è che questo ragazzo non lavora, rivendicando una disabilità che gli impedirebbe di digitare i tasti. Eppure twitta”
La figuraccia con Haraldur Thorleifsson
Il ragazzo è stato quindi licenziato in tronco dalla direzione risorse umane di Musk, salvo poi fare un passo indietro. L’8 marzo, dopo essere stato insultato su Twitter, Thorleifsson ha ricevuto una mail delle risorse umane che confermava il suo licenziamento. Peccato che il patron di Tesla abbia preso di mira la persona sbagliata. Infatti ha saputo solo dopo che Thorleifsson è anche il proprietario di una start-up acquisita da Twitter.
Motivo per cui, secondo la stampa statunitense, avrebbe dovuto ricevere un pagamento ancora in fase di attuazione di diversi milioni di dollari, operazione delicata per entrambe le società e ancora in essere. Consigliato dai suoi avvocati, Musk ha fatto un passo indietro chiedendo scusa. Il magnate sembra comunque non preoccuparsi di questi dettagli, portando avanti la sua strategia di rilancio di Twitter in modo spietato, licenziando chiunque gli sembri opportuno.
Arrivano i problemi giudiziari
I nodi però vengono sempre al pettine, anche se sei Elon Musk. L’episodio risale al 2018, occasione in cui il patron di Tesla abusò del suo potere per intimorire un’altra volta i suoi dipendenti. Questa volta però la Corte d’appello degli Stati Uniti si è espressa in difesa dei lavoratori, confermando che il CEO di Tesla li ha illegalmente minacciati su Twitter nel 2018.
In quel tweet Musk aveva avvertito i lavoratori che se si fossero iscritti al sindacato avrebbero perso le loro preziose stock option. Tesla ha cercato di difendersi, ma la Corte ha stabilito che il tweet rappresentava una minaccia implicita per strumentalizzare l’accesso alle stock option come “rappresaglia” per la sindacalizzazione. Ma, come abbiamo visto, non è la prima volta che un tweet costa a Musk seri problemi legali. A causa della sua impulsività sui social media era già stato accusato di frode da parte della Securities and Exchange Commission in occasione del comunicato in cui annunciava l’uscita di scena di Tesla da Wall Street.