Autovelox non segnalati, ecco come annullare la multa | Soluzione immediata
Se pensi di aver collezionato un po’ troppe sanzioni a causa di autovelox illegittimi puoi fare ricorso, ecco cosa dice la Corte di Cassazione
La questione sulla legittimità degli autovelox continua ad alimentare la polemica tra gli automobilisti. Se pensate di aver escogitato il vostro trucco perfetto per sfuggire a questi implacabili cecchini della strada, vi sbagliate di grosso. Questi dispositivi, nati con l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali, col passare del tempo sono stati utilizzati dalle amministrazioni locali più come alleati per batter cassa che come elemento dissuasore.
Fissi o mobili, visibili o ben nascosti, gli autovelox sono stati pensati per non perdere mai di vista le loro vittime. E se pensate che la loro presenza possa essere facilmente elusa, siete fuori strada, perché gli autovelox possono essere imprevedibili e anche i tratti meno battuti possono nascondere insidie inaspettate.
Motivo che spinge sempre più automobilisti a presentare ricorsi in Cassazione come passaggio cruciale per la risoluzione delle controversie tra i guidatori e gli enti accertatori. In Italia ormai è prassi comune che i giudici della Corte Suprema siano frequentemente chiamati a pronunciarsi sulle questioni riguardanti le multe, gli autovelox e le sanzioni previste dal Codice della Strada.
Dove è permessa la loro installazione
Sempre più spesso si parla di “autovelox invisibili” e delle possibilità di ricorso in caso di sanzioni contestate. Ma cosa dicono esattamente le sentenze della Cassazione in merito? ci concentreremo proprio su questo tema, esaminando le ultime sentenze della Cassazione riguardanti le multe fatte da autovelox invisibili e le eventuali vie di ricorso a disposizione degli automobilisti.
Per prima cosa, ciò che risulta dalle sentenze è che, secondo la Cassazione, le strade urbane di scorrimento dove si permette l’installazione dei dispositivi di controllo a distanza sono definite come “carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, con corsie multiple e spazio per mezzi pubblici, banchine e marciapiedi”.
Cassazione: autovelox ben visibili e a 400 metri dal segnale di avviso
Per quanto riguarda l’invisibilità degli autovelox, la Corte Suprema spiega che gli avvisi di presenza dell’apparecchio devono essere sempre “ben visibili” e posti ad almeno 400 metri di distanza. Se così non fosse, la multa risulterebbe invalidata.
Dunque attenzione, perché nel caso non si avvisi della presenza dei dispositivi di rilevamento della velocità con una idonea segnaletica, spetta alla municipalità dimostrare di aver posizionato i cartelli di avviso per tempo. I giudici hanno anche precisato che gli autovelox devono essere periodicamente tarati e verificati, e che l’onere di dimostrare la loro corretta funzionalità è un obbligo della pubblica amministrazione. Se pensi di essere stato vittima di un accertamento illecito, puoi fare ricorso purché il tuo verbale rientri in questa casistica.