Sicurezza in auto, passeggeri a rischio su questi Suv | Risultati allarmanti dopo i test
Individuare i punti critici dei sedili posteriori è un’opportunità per fare grandi passi avanti nella sicurezza dei veicoli del futuro, i crush test salvano 4 SUV su 13
Avete presente i crush test dove si simulano orribili incidenti? Quello che succede ai passeggeri quando la camera riprende al rallenty ciò che avviene nell’abitacolo mette sempre i brividi. La domanda in questi casi è una: “e se al posto dei manichini ci fossimo noi”? Meglio non pensarci.
A gettare nel panico gli automobilisti sono stati recentissimi crush test di alcuni tra i modelli di SUV più blasonati e venduti in tutto il mondo. I test hanno bocciato in pieno le dotazioni di sicurezza e le protezioni per i passeggeri dei sedili posteriori secondo quanto avverte l’istituto americano Insurance Institute for Highway Safety (IIHS).
“Tutti questi veicoli offrono un’eccellente protezione per il conducente”, ha dichiarato in una nota il presidente dell’IIHS David Harkey, “ma solo pochi estendono questo livello di sicurezza ai sedili posteriori”.
Il nuovo studio: come evitare le lesioni più comuni
A seguito del recente aggiornamento del suo storico test di collisione frontale, IIHS ha deciso di aggiungere un manichino che simula un passeggero posteriore posizionato proprio dietro al sedile del conducente. Mentre la protezione del conducente è relativamente simile su tutti i modelli testati, il passeggero posteriore si è dimostrato l’elemento principale per differenziare la sicurezza dei veicoli. Si rileva infatti che dal 2007 il rischio di lesioni mortali è superiore del 46% per coloro che si siedono sui sedili posteriori rispetto ai sedili anteriori.
Questo nuovo test incorpora un manichino che rappresenta una donna di piccola taglia o un bambino di 12 anni e si concentra sui parametri da tenere in considerazione per scongiurare le lesioni più frequentemente riscontrate negli occupanti dei sedili posteriori. Per esempio, rischi di infortuni alla testa o al collo, o a seconda della tensione delle cinture di sicurezza, il rischio di ferite al torace. Si sono dati casi in cui la cintura di sicurezza del manichino posteriore si è spostata durante il test, slittando dal bacino all’addome e aumentando così il rischio di lesioni addominali.
Chi passa e chi no
I risultati sono abbastanza sconcertanti. Su 13 SUV di medie dimensioni testati, solo 4 – Ford Explorer, Ford Mustang Mach-E, Subaru Ascent e Tesla Model Y – hanno ottenuto un buon punteggio. Quattro modelli e solo tre brand, quelli che più di tutti in questi anni si sono adoperati per mettere la sicurezza al centro dei loro concept.
Altri tre, Chevrolet Traverse, Toyota Highlander e Volkswagen Atlas, hanno ottenuto valutazioni marginali. Gli ultimi sei modelli non hanno passato la sufficienza, con una valutazione scarsa. In fondo alla classifica troviamo Honda Pilot, Hyundai Palisade, Jeep Grand Cherokee, Jeep Wrangler 4 porte, Mazda CX-9 e Nissan Murano.