Mercato dell’auto, l’aumento dei prezzi è una mazzata: l’Italia prende una decisione
Italia, Repubblica Ceca e Germania cercano alternative a Euro 7, possibile soluzione gli e-fuels
Euro 7 mette in ginocchio il mercato auto europeo. Lo scontento era nell’aria già da mesi, da quando il presidente dell’Associazione Europea dei Costruttori e numero uno di Renault, Luca de Meo, lanciava a gennaio l’allarme sui rischi legati ai “vincoli irrealistici” imposti dall’Euro 7, una bomba a orologeria pronta a detonare nelle tasche dei consumatori.
Vincoli – ha spiegato il Ceo di Renault – che rischiano di rallentare la decarbonizzazione del settore e mettere a rischio il mercato automobilistico a causa di un innalzamento repentino dei prezzi delle auto a motore termico.
Una soluzione ci sarebbe: investire in auto a batteria e nei carburanti a basso impatto anziché nell’adattamento dei motori a standard antinquinamento sempre più restrittivi, con l’obiettivo di competere ad armi pari con i leader a livello globale. Senza un cambio di rotta l’Italia e l’intera Europa sono condannate a rimanere un passo indietro rispetto ai giganti asiatici che sfornano nuovi modelli elettrici a un ritmo che sarà difficile sostenere.
Governo italiano contrario a Euro 7
La decisione dell’Europarlamento di introdurre lo standard Euro 7 nel 2025 e di vietare la produzione di motori termici dal 2035 ha suscitato malcontenti sia in Italia, sia in altri paesi dell’Unione che insieme si sono dichiarati apertamente scettici, bocciando la proposta della Commissione Europea. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha partecipato a una riunione cruciale a Strasburgo, organizzata dalla Repubblica Ceca, per discutere dei contenuti della normativa commentando ai colleghi che “Il Governo italiano è fortemente contrario al regolamento su Euro 7“.
La posizione di Salvini è stata condivisa dal ministro ceco, Martin Kupka, che ha sottolineato anche lui la ferma opposizione alla normativa Euro 7. Con convinzione, ha affermato, che tale normativa è irrealistica e controproducente, e ha espresso la necessità di apportare modifiche per garantire il successo nei prossimi mesi.
Non solo Euro 7 o elettrificazione, ci sono gli e-fuels
A difesa dello standard Euro 7 la portavoce della Commissione europea, Sonya Gospodinova, che ha sottolineato come la precedente normativa abbia fatto il suo corso per permettere lo sviluppo di nuove tecnologie. Lo standard Euro 6 risale infatti al 2012, e secondo la portavoce della Commissione europea, l’industria si sarebbe evoluta in modo significativo da allora.
L’Italia ha espresso una chiara volontà di prolungare la transizione verso una mobilità che sia sostenibile non solo per l’ambiente ma anche per cittadini e imprese. Secondo questa visione, oltre a una strategia basata sull’elettrificazione esistono anche altre soluzioni. Come la proposta tedesca sugli e-fuel che ha suscitato grande interesse trovando il consenso anche della Repubblica Ceca. Il ministro ceco Martin Kupka ha così suggerito all’Europa di presentare a stretto giro una proposta giuridicamente vincolante su questi nuovi carburanti a basso impatto.