Possiamo ancora fidarci di Tesla? La qualità dei suoi processi di assemblaggio ha subito un tracollo, richiamati 120.000 esemplari
Ancora guai in vista per Tesla. La casa automobilistica di Elon Musk è finita sotto i riflettori un’altra volta per problemi riguardanti l’assemblaggio di componenti strutturali dei suoi veicoli. La società sembra trovarsi nella tempesta perfetta per una serie di incidenti che mettono in dubbio la qualità dei suoi processi manifatturieri e che minacciano di compromettere la sua reputazione.
L’ultimo episodio riguarda la Model Y, ma non è il primo caso: già nel 2020 alcune Model 3 avevano sofferto dello stesso problema. Purtroppo, le statistiche non sembrano essere a favore del marchio americano, infatti secondo l’Initial Quality Study di J.D. Power, il costruttore è ancora molto indietro rispetto ai suoi concorrenti, con 230 problemi riscontrati ogni 100 veicoli prodotti nel 2022.
Un vero e proprio record di difetti che obbliga Tesla a recuperare terreno per riuscire a mantenere il passo con la concorrenza, e non solo per quanto riguarda gli assemblaggi. Alla luce dei nuovi casi di malfunzionamento, il recente annuncio di un nuovo modello che sarà venduto a soli 25.000 euro mette in allarme azionisti e clienti per il rispetto degli standard qualitativi adottati in tutte le fasi di produzione.
Eppure quando si tratta di auto elettriche, Tesla è il nome più famoso e la sua Model Y è senza dubbio un’auto che si fa notare. L’esterno sembra uscito da un film di fantascienza, mentre l’interno sembra quasi spoglio di funzioni. Il volante è semplice, il touchscreen centrale è gigantesco e la plancia è coperta da un pannello di legno di bambù. Nonostante l’apparenza un po’ minimalista, la Model Y è piena di idee fuori dagli schemi.
Durante le sessioni di prove ufficiali per testare la sua sicurezza, la Model Y ha sempre dimostrato di avere alcuni dei migliori sistemi di sicurezza attiva del telaio, fermandosi in modo rapido ed efficiente in caso di frenata d’emergenza e gestendo con precisione il cambio di corsia. Evidentemente la realtà era un’altra.
La National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti ha iniziato a indagare sulla società dopo due reclami nel 2023 riguardanti il distacco del volante durante la guida della Model Y. La valutazione preliminare coinvolge al momento più di 120.000 veicoli venduti negli Usa, quindi non c’è da stupirsi che le azioni del colosso americano siano scese a Wall Strett del 3% lo scorso mercoledì.
Sembra che entrambi gli incidenti dello sterzo siano stati causati dallo stesso problema: un bullone di fissaggio del volante mancante. Ma l’indagine andrà a fondo della questione, esaminando la portata, la frequenza e i processi di produzione associati a questa condizione. La campagna di richiamo annunciata da Tesla per la Model Y si va ad aggiungere ai 3470 esemplari già richiamati a causa di un problema ai bulloni di fissaggio della panca posteriore al telaio dell’auto.