Divieto assoluto, da oggi non puoi più guidare una macchina così | Automobilisti inferociti
In alcune grandi aree metropolitane le amministrazioni pubbliche danno un giro di vite sui veicoli più inquinanti, le prime importanti restrizioni
In Italia le auto con più di decennio di servizio alle spalle continuano a macinare chilometri sulle strade rappresentando una buona fetta del parco circolante. I dati di Unrae parlano chiaro: circa la metà delle automobili nel nostro paese ha almeno 13 anni, e un quarto di loro risale a un periodo in cui le norme ambientali erano solo fantascienza.
Oggi siamo di fronte a un momento di transizione importante. Da una parte tutti sanno che è tempo di evolversi verso veicoli più sostenibili, dall’altra il mercato automobilistico non ha ancora sviluppato le tecnologie sufficienti ad abbattere i costi delle auto elettriche. In questo scenario, dominato ancora da veri e propri dinosauri su 4 ruote, a rimetterci sono l’ambiente e i cittadini con meno disponibilità economiche costretti a mantenere in vita auto vecchie e pericolose.
L’emergenza è reale e urgente secondo il Presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. La situazione è ancora più critica perché gli incentivi per l’acquisto di auto ecologiche o a bassissime emissioni, previsti lo scorso anno, sono stati largamente ignorati dal pubblico perché non rispondevano alle loro reali esigenze. È paradossale. È come avere l’antidoto per combattere l’inquinamento, ma non poterlo ancora utilizzare.
Scatta il divieto di circolazione
Siamo seduti su una bomba a orologeria non solo per quel che riguarda l’accumulo di emissioni inquinanti, ma anche in termini di sicurezza. La situazione dei livelli di inquinamento nelle grandi città è tale da spingere le amministrazioni locali a prendere misure di contrasto per abbassare il livello di polveri sottili.
Così dallo scorso 28 febbraio a Roma è scattato il divieto di circolazione per alcune tipologie di auto. È quanto ha deciso un’ordinanza (n. 27/2023) del sindaco della capitale Roberto Gualtieri, che mette al bando i mezzi più inquinanti nella fascia verde di Roma (la più grande d’Europa).
Asi in rivolta
Non saranno esentate nemmeno le auto con rilevanza storica iscritte all’Asi. La disposizione di Gualtieri non farebbe distinzione fra le auto storiche, quelle certificate a norma di legge, e le auto vecchie (benzina fino a Euro 2 o a gasolio fino a Euro 3). Il divieto ha destato scalpore dato il numero di auto storiche in circolazione.
Secondo i dati MTCT, sulle strade della capitale circolano ogni giorno oltre 4 milioni di veicoli. Di questi, le auto storiche sono poco meno di 10 mila, lo 0,25% del totale. L’Asi insiste per ottenere una deroga a un provvedimento che le penalizza ingiustamente, chiedendo l’annullamento dei decreti e delle delibere. E non sono soli in questa battaglia. I registri storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia si sono schierati dalla loro parte.