Proposta inaccettabile’: Euro 7, la bocciatura è totale | Situazione catastrofica
Perplessità sul futuro dell’Euro 7, tempi troppo stretti per adeguarsi alla normativa
L’Euro 7 fa paura. Le imprese aderenti ad Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, hanno espresso riserve sull’implementazione del nuovo standard per la riduzione delle emissioni. Lo hanno fatto mettendo in luce le sfide che il mondo dell’auto dovrà affrontare per adeguarsi al diktat di Bruxelles.
Nonostante queste difficoltà, Anfia ha assicurato che le aziende della filiera sono sempre state in prima linea nello sviluppo di tecnologie in grado di ridurre le emissioni inquinanti e combattere il cambiamento climatico. E lo hanno fatto investendo ingenti risorse per raggiungere gli obiettivi sempre più stringenti che l’Unione europea ha imposto al settore automotive.
L’Europa si trova oggi a rischiare la sua storica leadership mondiale nella costruzione di motori dovendo competere con paesi che dominano perfettamente il settore dell’elettrificazione. La sfida per il vecchio continente è duplice. Da una parte l’industria automobilistica europea si deve adoperare per mantenere la competitività a livello globale, dall’altra deve proseguire nella lotta al cambiamento climatico.
Veicoli pesanti, scadenze impossibili
L’associazione avverte che siamo di fronte a una gara contro il tempo di dimensioni titaniche. Lo scenario previsto dalla normativa Euro 7 si aggrava se l’Europa non prevede proroghe almeno per il comparto dei veicoli commerciali. Il raggiungimento dell’obiettivo di dimezzare le emissioni di CO2 degli autocarri entro il 2030 è un compito che richiederebbe anni e anni di sviluppo tecnologico. Si tratta di mezzi da lavoro con caratteristiche tecniche completamente diverse rispetto alle autovetture, il che rende estremamente difficile, se non addirittura impossibile, trovare soluzioni immediate.
Per Anfia sembra incredibile che le scadenze per l’introduzione dei nuovi regolamenti sui veicoli, fissate per il 2025 per quelli leggeri e il 2027 per quelli pesanti, siano ancora considerate fattibili. Le metodologie di prova non sono ancora state stabilite e si deve ancora attendere l’esito del complesso iter legislativo di concertazione.
Euro 7 abbatterà le emissioni?
Esistono anche elementi contraddittori in questo processo di adeguamento allo standard Euro 7. Alcuni meccanismi di funzionamento dei motori termici di prossima generazione porteranno a un aumento dei consumi di carburante, il che vanificherebbe gli sforzi per contenere le emissioni di CO2. Le tecnologie necessarie per ridurre l’inquinamento richiedono l’uso di combustibili fossili per produrre l’energia necessaria al loro funzionamento. Soluzioni come il riscaldamento dei catalizzatori mediante l’elettricità consumano ancora più combustibile per funzionare rispetto al passato. In sostanza, le innovazioni ci sono, ma così come sono concepite non miglioreranno l’efficienza energetica.
Per far sì che il regolamento Euro 7 sia efficace nel raggiungere i suoi obiettivi, è essenziale promuovere anche l’utilizzo di carburanti a basso contenuto di carbonio. Anfia suggerisce che il nuovo regolamento preveda test di omologazione che utilizzino questi tipi di combustibili rinnovabili.